Approvato ieri in Senato il DDL “DelRio” sull’abolizione delle Province, che in realtà contiene molte altre novità. Ma partiamo dalla prima, la più eclatante, la più disattesa delle promesse: “Abolizione delle Province“.
A casa mia “abolire un Ente” vuol dire, appunto, abolirlo. Ma come chiamare una operazione che, di fatto, stravolge solo l’assetto politico di quell’Ente, togliendo ai cittadini la facoltà di decidere chi dovrà sedere nel Consiglio Provinciale ?
Io la chiamo presa in giro. Anche perché il tutto è stato fatto all’insegna del risparmio. Ma risparmio di cosa, di quanto ? Dei gettoni di presenza, poche decine di euro, dei consiglieri provinciali ? Leggendo il DDL, ben poco cambia ma, anzi, si incrementa l’apparato con tutta una serie di “conferenze dei Sindaci” !
Non hanno veramente il senso della vergogna ed anche oggi, a poche ore dall’approvazione del Decreto in Senato, grazie alla blindatura della fiducia, il fautore di questo scempio dichiara alla stampa:
“Un grande passo per un paese più semplice e capace di dare risposte alle famiglie, ai lavoratori e alle imprese. Un passo che offre più opportunità con le Città metropolitane e che aiuterà i Comuni a lavorare meglio insieme. Non più sovrapposizioni di funzioni tra enti. Una riforma che l’Italia attende da trent’anni per quanto riguarda le Città metropolitane e che produce il superamento definitivo delle elezioni per le Province, oltre all’abolizione degli enti secondari di carattere provinciale”
Prendiamo un esempio semplice semplice: la Provincia di Siena. L’Organo politico, che detta le linee di indirizzo, è così composto: c’è il presidente, Simone Bezzini; la Giunta, composta da 8 assessori; il Consiglio, composto da 24 seggi: 15 di maggioranza e 9 di minoranza.
A seguito di questo DDL sia il Presidente che il Consiglio provinciale vengono eletti, come all’art. 51 commi 58 e 69, direttamente dai sindaci e dai consiglieri dei comuni appartenenti alla provincia stessa: sempre tornando al caso senese, essendo tutti e 36 i comuni della provincia in mano al PD …immaginatevi voi cosa succede !
Inoltre viene istituita una conferenza dei Sindaci, composta -appunto- dai sindaci dei comuni della Provincia.
Alla fine dei giochi, mentre prima i cittadini potevano eleggere i loro rappresentanti in Provincia, garantendo comunque 9 seggi all’opposizione (che poteva, comunque, fare azione di controllo sugli atti), con questa riforma i cittadini non potranno più eleggere i loro rappresentanti: ci penseranno i Sindaci ed i Consigli Comunali …e per le provincie “monocolore” il risultato è garantito !
[alert style=”grey”] Toglietevi lo sfizio di capire da soli cosa sta succedendo: scaricate il testo del DDL 1212 a questo link: ddl_1212_emendamento_1-900 [/alert]
Più che altro mi domando: ma come mai nessuno di questi signori, che si dichiarano tanto riformatori, ha il coraggio di mettere le mani dove ci sono i veri sprechi, ovvero le Regioni ? E vogliamo poi discutere dei tanti Enti inutili, ad iniziare dai Consorzi di Bonifica ?
Insomma, come sempre in Italia, dietro a tanti proclami si nasconde la solita fregatura per il cittadino.
C’è rimasta ormai solo una speranza: che vinca il MoVimento 5 Stelle.
In alto i cuori, #vinciamonoi
Nella foto: Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del “buon governo”, Sala del Mappamondo, Palazzo Pubblico di Siena.
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