Istituire la commissione “Pari opportunità, Diversità e Diritti Umani” ?

Questa mattina ho partecipato alla seduta della Commissione Consiliare “Statuto e Regolamenti” per discutere ed esprimere un parere sull’istituzione della Commissione Consiliare permanente “Pari opportunità, Diversità e Diritti Umani“, che nella seduta del Consiglio Comunale del 29 ottobre 2013 aveva visto la relativa mozione approvata.

La discussione di stamani è stata particolarmente interessante per alcuni aspetti, in primis la partecipazione della Presidente della Commissione delle Elette, Stefania Bufalini (PD).

Un solo chiarimento: le commissioni consiliari permanenti sono specificate nel Regolamento del Consiglio Comunale che, all’art.12, identifica:

  • Programmazione, Bilancio e Affari Generali
  • Cultura e Scuola
  • Servizi Sanitari e Sociali
  • Assetto del Territorio
  • Sport
  • Decentramento Politico Amministrativo
  • Commissione Consiliare per lo Statuto ed i Regolamenti
  • Commissione Garanzia e Controllo Politico-Amministrativo
  • Commissione delle elette

Inoltre i membri delle Commissioni Permanenti hanno diritto al “gettone di presenza” (35 € netti circa) per ogni riunione della commissione stessa.

Da notare, anche perché è stato parte integrante della discussione odierna, la presenza della “Commissione delle elette”, di cui fanno parte tutte le donne elette all’interno del Consiglio Comunale. Infatti, mentre per tutte le altre commissioni viene ratificata la composizione durante le prime sedute di Consiglio Comunale, con tanto di voto, per quella delle “elette” non avviene: ne fanno parte, di diritto, solo le donne.

Lo scopo di tale commissione, la cui appartenenza non è dettata dall’argomento trattato ma semplicemente dal sesso, è quello di affrontare comunque le problematiche della donna nella società: disparità di trattamento, diritti, violenza sulle donne, etc etc etc…

Tutti argomenti importantissimi -per carità !- ma non ho potuto fare a meno di intervenire evidenziando come ritenga che l’esistenza stessa di una “Commissione delle Elette” è comunque una discriminazione, anche per il semplice fatto che non esiste una pari “Commissione degli Eletti“. La motivazione potrà farvi anche sorridere ma come attivista al MoVimento 5 Stelle credo nella meritocrazia, a prescindere dal sesso, e pertanto non capisco come le donne stesse possano condividere una imposizione così anti-meritocratica come quella di far parte di un organismo istituzionale “per sole donne”: forse gli uomini non sono in grado di affrontare temi come la “violenza sulle donne” o la “discriminazione di genere” ?

E’ stata pertanto posta sul tavolo una proposta di buon senso, dal cons. Cortonesi, di istituire la “Commissione Pari opportunità, Diversità e Diritti Umani” riunendo entro di essa la “Commissione delle Elette”, ottenendo due obiettivi:

  1. non c’è aggravio dei costi per l’istituzione di una nuova commissione per il semplice motivo che il numero rimane uguale;
  2. si integra una commissione “per sole donne” con tutta una serie di argomenti -importantissimi, lo ripeto- che però coinvolgono l’intera società e non solamente un certo sesso;

Del resto le stesse “quote rosa”, come peraltro riportato in un recente articolo di una deputata del MoVimento 5 Stelle, Federica Dieni, membro della Commissione Affari Costituzionali:

…Basti guardare al nostro caso, quello del Movimento 5 stelle. E, perdonatemi se lo ripeto, il vero sessismo è quello di coloro che vorrebbero preferire una donna ad un uomo solo perché donna, e viceversa. Noi crediamo che la parità di genere vada promossa nella società e che una legge che fissi delle quote in politica sia soltanto un modo per lavarsene le mani….

E’ chiaro che il problema della tutela dei diritti esiste, ivi compreso l’odioso tema sulla “violenza sulle donne”, ma il percorso da intraprendere non credo sia quello di lasciare che le donne ne discutano da sole (come ad esempio nella “Commissione delle Elette”) ma, anzi, ampliare il confronto ed il dibattito tra tutte quelle persone intenzionate a ricercare soluzioni.

Ho più volte ribadito che la democrazia non deve basarsi sulle “scelte di genere” ma deve avere esclusivamente principi meritocratici, sia per le donne che per gli uomini. Non devono esserci vincoli di alcun tipo, soprattutto sessuali (sia di appartenenza che di preferenza, ci tengo  sottolinearlo), nell’esercizio dei propri diritti costituzionalmente garantiti.

Nella foto, ad esempio, c’è sia la Sen. Paola Taverna che Elena Boldrini, la nostra candidata sindaco per Sovicille 5 Stelle: sono due donne che sanno farsi rispettare, attive, decise, concrete. Molto più brave di moltissimi uomini di mia conoscenza ed assolutamente rispettabili. E ne conosco tantissime di donne in gamba, anche politicamente attive, come nel MoVimento 5 Stelle. Perché quando il sistema funziona ed è meritocratico, persone di questo tipo emergono spontaneamente, senza necessità di vincoli o “quote rosa” o “commissioni di tutela”: è la società stessa che riconosce agli individui capaci e meritevoli il diritto di emergere.

E allora che vogliamo fare ? Vogliamo continuare con questa ipocrisia dei “circolini per sole donne” o vogliamo arrivare ad una piena e completa legittimazione del ruolo della persona, che sia uomo oppure donna ?

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