“Telefonino” nuovo o usato ?

L’ispirazione per questo articolo l’ho avuta dopo che un amico mi ha chiesto consigli per l’acquisto di un nuovo “telefonino”.

Da qualche anno, infatti, ho l’abitudine di acquistare solamente smartphone usati, per il semplice motivo che riesco a fare ottimi affari su modelli di fascia alta, pagandoli poco più dei modelli base nuovi.

Ad esempio, l’ultimo acquisto che ho fatto –per un regalo– è stato l’HTC One X 32Gb. Si tratta di uno smartphone presentato nel Febbraio 2012 (pertanto abbastanza nuovo) di fascia alta, che monta Android 4.0.3 ed ha caratteristiche hardware straordinarie ( http://it.wikipedia.org/wiki/HTC_One_X): è un oggettino molto bello, sia esteticamente che tecnologicamente, e ben fatto, a conferma della qualità HTC.

Da una veloce ricerca fatta oggi su Amazon, il prezzo del nuovo si aggira tra i 380 ed i 450€, mentre nel mercato dell’usato, ad esempio su annunci.ebay.it, si riesce a trovare intorno ai 160€.

Certo, acquistando un usato ci si assume sempre il rischio che il venditore sia disonesto (per questo ci sono i Feedback) e che taccia su eventuali difetti o problemi, come che spacci il prodotto per “come nuovo” quando invece i segni di usura sono evidenti… tuttavia nella mia esperienza, ormai pluriennale, di compravendita usato (non solo cellulari) devo dire che problemi del genere ne ho avuti veramente pochissimi.

Ovviamente non tutto è consigliabile acquistare usato ma per quanto riguarda gran parte dell’elettronica (hard disk e batterie escluse), spesso l’usato ha le medesime caratteristiche del nuovo a prezzi nettamente inferiori: non vi sono differenze tecniche tra un cellulare nuovo ed uno usato, poiché la componentistica elettronica non “si consuma” se non con tempi molto lunghi !

Inoltre non è solo una questione di “prezzo” ma anche etica: il principio del riuso e di scambio di oggetti perfettamente funzionanti permette di ridurre l’impronta ecologica sul pianeta (proprio oggi è l’Overshoot Day…), senza considerare che i rifiuti elettronici sono tra i più inquinanti e difficili da ricilare.

Insomma, i vantaggi sono molteplici, ovviamente avendo il coraggio di assumersi il rischio di acquistare un oggetto spesso non più in garanzia. E’ anche necessario superare il blocco mentale del “culto del nuovo“, una moda che negli anni passati era particolarmente evidente ma che, negli anni, sta scemando inesorabilmente.

Del resto è il principio stesso della “moda”, il desiderio di possesso degli oggetti di culto (oggi potrebbero essere gli iPhone) e di averne sempre l’ultima versione, magari particolare o introvabile, che favorisce ovviamente un mercato dell’usato particolarmente florido e ricco di occasioni. Nel è conferma anche il fiorire di aziende di servizi per lo scambio e la compravendita di tali apparecchi, come Zwipit (premetto che non ho nulla a che fare con questa azienda), che proprio nella sua mission aziendale indica:

Zwipit ti dà l’opportunità di recuperare e rivendere un cellulare un po’ obsoleto, o anche quasi nuovo ma semplicemente che non ti serve più, che per ragioni ecologiche e di buon senso vuoi evitare che finisca nella spazzatura. Con la vendita del tuo cellulare usato a Zwipit, favorisci l’accesso alla tecnologia e alla Rete a persone che ora non hanno l’opportunità di farlo, e diminuisci l’impatto ambientale della produzione industriale.

Concludendo, pur non volendo criminalizzare chi acquista il “nuovo” (è grazie a loro che c’è un mercato così florido dell’usato !!!), credo sia opportuno fare una profonda riflessione su come lo stesso concetto di “consumismo” sia andato cambiando negli ultimi anni, forse proprio in conseguenza della “crisi”, che ha portato incertezza, minori risorse economiche e la consapevolezza che il ritmo degli anni ’80 e ’90 era decisamente insostenibile. Ed il web, in questo caso, non ha fatto altro che semplificare e favorire i processi di riuso.

 

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