TL;DR Grossa cantonata da parte della ransomware gang Lockbit che, tramite un presunto affiliato, aveva dichiarato di aver colpito l’Agenzia delle Entrate. Niente di tutto ciò: a essere colpito è stato uno studio di commercialisti della Brianza.
A quanto pare, l’Agenzia delle Entrate (e SOGEI Spa, che ha la gestione degli stessi) avevano ragione a dichiarare che non risultava alcuna intrusione ai loro sistemi informatici: l’affiliato della ransomware gang LockBit ha preso una colossale cantonata, scatenando una bagarre mediatica di non poco conto.
I primi sospetti sono arrivati il giorno dopo, quando sul blog di un’altra gang ransomware, LV, compare la notizia di una esfiltrazione di oltre 70GB di dati provenienti da studioteruzzi.com, commercialisti in Agrate Brianza, nonché GESIS Srl (presente nei samples pubblicati in origine da LockBit).
È la GESIS Srl a confermare, attraverso un comunicato stampa, l’avvenuto attacco e conseguente esfiltrazione dei dati (minima, dicono loro) dal server preso di mira.
A questo punto possiamo considerare chiusa la vicenda, che ha scatenato anche i media tradizionali sulla questione del presunto leak ai danni dell’Agenzia delle Entrate. Certo è che la cantonata è stata bella grossa, scatenando un tamtam mediatico di non poco conto generato e sostenuto da illazioni e commenti talvolta anche fuori luogo.
La prudenza, quando parliamo di incidenti informatici, non è mai troppa!