“…e insieme al modulo firmato alleghi anche un documento di identità”. Quante volte abbiamo letto o ci siamo sentiti dire questa frase? Quante volte abbiamo inviato, via mail, la fotografia o la scansione del nostro documento di identità, che magari custodiamo per comodità sul file con il nome “carta_di_identita.jpg“?
Il problema è che ogni volta che inviamo la copia digitale, contenente svariate informazioni personali e dati anagrafici, via mail o comunque permettiamo ad altri di farne copia, ne perdiamo il controllo.
I documenti, inoltre, non possono essere revocati anzitempo: il loro periodo di validità è quello scritto sul documento stesso e, quindi, anche in caso di furto o smarrimento il suo periodo di validità resta quello indicato.
Certo, sappiamo bene che una copia digitale o una foto di un documento di identità non è sufficiente a certificare l’identità di una persona da remoto, ma sappiamo anche che per diverse attività l’invio della copia del documento è sufficiente ad avviare certe operazioni. Il rischio, quindi, che anche una copia del documento possa essere usata in modo fraudolento ai nostri danni è reale.
Come potersi, quindi, tutelare?
Beh, come dicevo nei primi paragrafi, una volta che inviamo la copia del nostro documento via mail/chat/fotografia ne perdiamo automaticamente il controllo. Se possibile, dovremmo cercare di evitare la diffusione dei documenti. Quando tuttavia non è possibile evitarlo, una soluzione può essere quella di applicare una filigrana all’immagine stessa con indicato chiaramente a chi stiamo fornendo la nostra copia digitale.
Ad esempio, se dobbiamo inviare alla Banca ACME la nostra carta di identità via mail, aggiungiamo una filigrana con scritto “Banca ACME” sotto l’immagine del documento:
Anche se la filigrana non impedisce usi fraudolenti, è evidente che usare tale copia per scopi diversi da quelli previsti dalla “Banca ACME” diventa più difficile. Inoltre, nel caso di un furto o un leak che abbia compromesso anche il nostro documento di identità (e vi assicuro che in giro per la Rete ce ne sono tantissimi), quantomeno sarà più facile capire quale soggetto non ha custodito bene il nostro documento.
Apporre la filigrana non è sempre una operazione facile ma, ad esempio, il Governo Francese ha messo a disposizione un comodo servizio gratuito “FiligraneFacile” per Ajoutez un filigrane à n’importe quel document disponibile a questa pagina web: filigrane.beta.gouv.fr (lo strumento che ho usato per l’immagine soprastante).
Se avete difficoltà con il francese, potete usare anche molti degli strumenti online come la funzione “Add Watermark” della piattaforma libera messa a disposizione da ILS Este (https://pdf.serviziliberi.it/add-watermark) oppure, se la privacy per voi non è un gran problema (e permettetemi di dire che state sbagliando!), potete usare anche ILovePdf, nella funzione “Filigrana”. Tuttavia vi invito a fare sempre particolare attenzione prima di caricare il proprio documento su piattaforme web dalla dubbia autorevolezza, per i medesimi motivi già sottolineati.
Avete altre strategie di difesa a tal proposito? Fatemelo sapere lasciando un commento qui sotto!
3 comments
Piuttosto di ilovepdf che contiene una miriade di traccianti, meglio usare i servizi di ILS Este (https://pdf.serviziliberi.it/add-watermark) o pdf24 che si può installare in locale
Grazie, ottimi suggerimenti! Non a caso, come prima scelta ho puntato sulla piattaforma del Governo Francese. Anche solo per il fatto di essere governativa e, quindi, auspicabilmente meno invasiva per la privacy.
Io sono solito scrivere a penna sul documento data e motivo dellinvio, ma questo mi costringe a stampare e riscansionare il documento. Molto interessante l’idea della filigrana