27° giorno – Pasticcio INPS e spirali d’odio

“Io conosco la gente, cambia in un giorno. Elargisce con la
stessa generosità il suo odio e il suo am
ore.”
Voltaire

Oggi è il 1° aprile. Occhi aperti e attenti al pesce, anche se il clima generale non è molto adatto a fare dell’umorismo.

La giornata inizia con la solita spirale d’odio e frustrazione riversata sui social dopo il chiarimento, da parte del Gabinetto del Ministro degli Interni, sul fatto che la passeggiatina con il bambino fuori casa è da considerarsi permessa perché rientrante nella generica “attività motoria”. Attenzione: quello del Viminale è solo un chiarimento. Queste norme sono in vigore dal DPCM del 9 marzo 2020, solo che nella Patria dell’analfabetismo funzionale, ancora non sconfitto, c’è stato bisogno di puntualizzare anche quella che ritengo essere una semplice misura di buonsenso.

Nel frattempo, chi fino a ieri elogiava pubblicamente il Governo per le sue misure di contenimento, oggi ha rapidamente cambiato idea, attaccandolo. Scusate, esattamente quale parte di “chiarimento su norme in vigore dal 9 marzo” non è abbastanza chiaro?

Poi, all’ora di cena arriva Conte in conferenza stampa e scombina nuovamente tutte le carte in tavola: ora d’aria per i bambini? No, non esageriamo. Potete portarli con voi al supermercato, ecco… (qui il video con l’estratto dell’intervento)

A margine, un interessante articolo su Internazionale che racconta come la Svezia, in controtendenza con molti altri Paesi europei, ha deciso di affidarsi al buonsenso dei suoi cittadini.Siamo un popolo che si conforma alle regole, l’intera società si basa sulla fiducia” dichiara Christian Di Schiena, italosvedese nato e cresciuto in Svezia. Noi possiamo dire lo stesso?

inps.it

La notizia del giorno è il preoccupante data breach del sito dell’INPS che ha iniziato, a quando riportano svariate testimonianze, a far vedere i profili fiscali di sconosciuti a chiunque effettuasse l’accesso. Proprio oggi che partivano le domande per il bonus fiscale di 600€. Per fortuna c’è chi l’ha presa con ironia:

Dopo una prima fase di smarrimento, ecco che arriva la scusa perfetta: l‘attacco hacker. Ah, che birbanti questi hacker! Si sono divertiti a pasticciare nel codice del portale, permettendo a chi vi accedeva di vedere le schede di altri utenti. Birbanti, davvero. Anche il Garante della Privacy, prontamente intervenuto sulla questione, sembra non essere troppo convinto alla teoria dell’attacco:

Siamo molto preoccupati per questo gravissimo data breach. Abbiamo immediatamente preso contatto con l’Inps e avvieremo i primi accertamenti per verificare se possa essersi trattato di un problema legato alla progettazione del sistema o se si tratti invece di una problematica di portata più ampia. Intanto è di assoluta urgenza che l’Inps chiuda la falla e metta in sicurezza i dati

Antonello Soro, Garante Privacy

Devo ammetterlo, questa storia dell’hackeraggio proprio non me la bevo. Mi ha convinto molto di più l’interpretazione di Matteo Flora, che parla di un sistema di caching installato per affrontare il più che prevedibile alto volume di traffico, che però avrebbe memorizzato anche le pagine post-login. Un errore, se questo fosse, decisamente da principianti.

Tra l’altro, aver dato subito la colpa al solito hackeraggio per tentate di mascherare i propri errori (cosa vi ricorda?) ha fatto indispettire proprio gli hacker. Con un tweet che entrerà nella storia, il collettivo Anonymous ITA ha prontamente risposto alle accuse. Scusate ma sto ancora ridendo.

In qualche modo anche mio figlio ha capito che sta succedendo qualcosa di strano. Stamani, nel suo linguaggio impacciato da bambino di neanche 4 anni, mi ha detto: “ho fatto un sogno. che domani è martedì e non c’era più questa brutta malattia e potevo giocare di nuovo con i miei amici“. Una brutta malattia che sta provocando anche decine di suicidi, purtroppo, a causa dello stress causato dalla quarantena forzata. Vittime anche loro, seppur indirettamente, del CoVID19.

L’eroe del giorno, a sua insaputa, è Bruno Antonioli. A causa del pasticcio dell’INPS, il suo profilo –con tanto di numero di telefono– è comparso sui video di migliaia di utenti. «Da stamattina ho ricevuto centinaia di telefonate, perché nella schermata che migliaia di persone si sono ritrovate sotto gli occhi c’era persino il mio cellulare. Oltre ai dati anagrafici e all’indirizzo. Molta gente mi ha chiamato per avvisami del pasticcio, qualcun altro per fare scherzi. L’Inps mi ha rassicurato, ma è stata davvero una brutta sorpresa».

P.S. L’immagine di copertina è “rubata” da un tweet

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