“Che tempi… Giovani ai balconi che si incazzano con gli anziani che non tornano a casa.”
Anonimo
Nella zona dove abito la vita quotidiana non è cambiata molto: prima della pandemia in giro non c’era mai nessuno. Adesso idem, a giro non c’è nessuno. Piccoli privilegi di vivere in zone residenziali lontane dal centro città. Ho provato a immaginare la vita in quarantena in uno dei tanti piccoli/piccolissimi borghi in mezzo ai boschi della Montagnola, dove il numero degli abitanti –sempre gli stessi– non supera le 50-100 unità. Per loro la vita quotidiana non deve essere cambiata molto.
In questi momenti si apprezza davvero il vivere in una zona di periferia, lontana dalle grandi vie di comunicazione e in mezzo alla campagna. Anche solo per il fatto che, aprendo la finestra, davanti a me ho campi verdi, il sole in faccia, il giardino intorno casa e aria buona da respirare.
Certamente chi vive nel centro città o in quelle grigie periferie delle metropoli italiane non ha i miei stessi vantaggi. C’è chi sostiene che, però, dovremmo essere solidali. Con chi, di grazia?
La disintossicazione da social sta dando i suoi effetti positivi: l’umore è notevolmente migliorato, così come la sensazione di paura e paranoia indotta dalle decine di commenti velenosi che affogano ogni post in litri di bile. Credo che continuerò così.
Nel frattempo, dopo l’ennesima ondata sensazionalistica dovuta alla decisione di Rossi di imporre le mascherine anche in Toscana, è arrivata l’ordinanza ufficiale:
Inoltre, come già è stato sottolineato, “La presente ordinanza ha validità per ciascun comune a decorrere dalla data in cui avrà provveduto al completamento della distribuzione delle mascherine fornite dal Sistema Regionale di Protezione Civile, previa pubblicazione della decorrenza sul proprio sito istituzionale nonché diffusione alla cittadinanza tramite gli ordinari canali di comunicazione di protezione civile e comunque ha validità sull’intero territorio regionale a decorrere dal settimo giorno successivo alla data di adozione dell’ordinanza stessa;”
Quindi, anche senza essere un giurista, sembra evidente che:
- le mascherine saranno obbligatorie dopo la consegna delle stesse e pubblicazione nell’Albo Pretorio del Comune;
- sono obbligatorie negli spazi chiusi, pubblici o privati aperti al pubblico, in presenza di più persone, oltre che nei mezzi di trasporto pubblici;
- all’aperto, sono obbligatorie solo quando in presenza di più persone, bisogna mantenere la distanza sociale (es. in coda al supermercato);
- l’obbligo non si applica ai bambini minori di 6 anni o a chi, con certificazione medica, non ne tolleri l’utilizzo;
Mi sento quasi a disagio a scrivere queste righe, soprattutto dopo che molta della stampa mainstream si è affrettata a strillare “mascherine obbligatorie anche in Toscana!“, scatenando l’ennesima ondata d’isteria collettiva nella popolazione. Calma, fermi, e abituiamoci a leggere per bene le ordinanze invece di parlare (e scrivere) a vanvera.
A proposito di chiacchiere, nei giorni scorsi è passata la voce che a breve dovrebbero riaprire i parrucchieri. La ricrescita inizia a farsi insopportabile, eh? Comunque, inizio a pensare che ce l’hanno con me. Sono un runner, padre di un bambino piccolo e pure pelato. Quando arriva il mio turno?
Battute a parte, a breve il Governo dovrebbe iniziare a comunicare le tappe della famosa fase-2, quella di “convivenza con il virus”. In Austria hanno annunciato oggi il loro piano di rientro, a partire dal 14 aprile. A noi toccano le conferenze stampa piene di retorica patriottica del Presidente Conte in diretta su Youtube…
A proposito, mi dicono che Conte abbia dichiarato che non c’è nessun attacco hacker dietro il pasticcio dell’INPS. È vero?
Sono stati segnalati alcuni importanti incendi in Ucraina, nella foresta attorno alla città di Pryp”jat’, meglio conosciuta come Chernobyl, dall’omonima centrale atomica lì poco distante. Le misurazioni hanno rilevato un aumento della radioattività nell’aria. Ok, adesso ci manca un terremoto, un maremoto e poi potrei rivedere le mie posizioni sull’Apocalisse di Giovanni.
Oggi chiudo prima il mio diario. Ci rifaremo nei prossimi giorni. Promesso.