38° giorno – Pasqua 2.0

L’abitudine a cui non poniamo resistenza diventa necessità.”
Sant’Agostino

Ci si abitua davvero a tutto. Anche a trascorrere la Pasqua chiusi in casa, senza potersi vedere con amici e parenti. Gli auguri, quando ci sono, passano per via telematica. Quando la connessione lo permette, ovviamente. Altrimenti ci si accontenta della classica telefonata o degli auguri via messaggino, mandati in batch a tutti i contatti in rubrica. Grazie, anche a te e famiglia!

Questo weekend sono previsti spostamenti, tanti spostamenti. Le forze di Polizia hanno avuto l’ordine di “tolleranza zero”, per evitare che la situazione degeneri, il che porterà sicuramente a un aumento del numero delle sanzioni. Chi mi segue sa che sono sempre stato piuttosto critico con questi inasprimenti ma, dopo tutto, devo anche ammettere che c’è una minoranza (che spero davvero minoritaria) che esagera. Insomma, a tutto c’è un limite, no?

Mi dicono che stanno nascendo gruppi sui social che inneggiano all’uscire di casa, violando le disposizioni. Altri che danno come data limite per il lockdown il 3 maggio, invitando tutti a uscire di casa e farsi un selfie in una piazza della propria città, rigorosamente con guanti e mascherina. Certamente la Politica dovrà dare risposte, concrete, perché questo stato di cose non può più durare a lungo e il rischio di forti tensioni sociali è concreto. Inoltre, la situazione di emergenza sociale sembra essere humus favorevole per la criminalità organizzata. In alcune parti della Sicilia, mentre il Governo si preoccupa di fare le sanzioni a chi fa la brace sui tetti, la Mafia sta aiutando le famiglie in difficoltà.

Mi han detto che scrivo troppo, quindi cercherò di scrivere meno. Vi ricordo, tuttavia, che non leggermi è un vostro diritto!

Imperversa il dibattito sul tracciamento si, tracciamento no. Di fatto, Google ha già dimostrato –qualche giorno fa– che siamo quasi tutti già tracciati, da anni. L’unica soluzione per non essere tracciati è molto semplice: #iorestoacasa, disse il cellulare.

Consiglio banale? Può essere. Ma sicuramente è la strategia che funziona meglio, se non volete essere tracciati. La sfida, per una popolazione sempre attaccata agli schermi dei telefonini, è riuscire a uscire di casa senza smartphone!

Prosegue #OpRevengeGram da parte dei collettivi hacktivisti LulzSecITA e AnonymousITA, per combattere l’odiosa pratica del revenge porn che, tramite canali Telegram e WhatsApp dedicati, trova sfogo sulla Rete. A quanto dicono via Twitter, hanno già individuato alcuni utenti. Ammetto di essere combattuto. Da un lato apprezzo l’attivismo per combattere un crimine odioso come il revenge porn. Dall’altro, però, penso anche che la difesa dei diritti e la repressione di tali reati sia compito delle forze dell’ordine. Tuttavia, se il fine giustifica i mezzi, stiamo a vedere che succede.

https://i.redd.it/dxjhomkv3up41.jpg
RevengeRows of infected people, Iowa, 1918.

La bellezza della Rete è che, in questi giorni, stanno venendo fuori molte fotografie storiche della pandemia che sconquassò il pianeta negli anni ’20 del 900. La terribile influenza “Spagnola”, che fece un numero di vittime stimato in 50 milioni. Il subreddit r/HistoryPorn è una fonte eccezionale. 100 anni fa andavano tutti in giro con le mascherine sulla bocca. Chi l’avrebbe mai detto?

L’eroina del giorno è questa signora di 60 anni, di Monza, che cercava di raggiungere la costa ligure –contravvenendo alle disposizioni sugli spostamenti– poichè «Non riesco a stare senza prendere la tintarella. Lo so che non posso farlo, ma pagherò la multa». E infatti pagherà la multa.

Ah, dimenticavo: auguri di buona Pasqua a te e famiglia!

La foto di copertina mostra un cartello di pericolo sull’influenza Spagnola, Philadelphia Navy Yard, 1918

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