“L’avvenire è la porta, il passato ne è la chiave.”
Victor Hugo
A Sovicille è risultato negativo anche l’ultimo pazienze. Sovicille è ufficialmente un comune a ZERO CONTAGI. Zero positivi al CoVID19 per un Comune di poco più di 10.000 abitanti in Provincia di Siena. Se non ricordo male, il numero massimo raggiunto non è mai stato più di 10. Forse anche meno. Per fortuna o per bravura (non lo sappiamo), qui da noi l’ondata non è mai arrivata.
Coloro che all’inizio della quarantena ripetevano a pappagallo, terrorizzati, “guarda la Lombardia!“, adesso potranno continuare a guardarla come esempio negativo (e probabilmente più sfortunato) della pandemia di CoVID19, insieme alle altre regioni del nord-ovest. Dalle altre parti, soprattutto sotto la Linea Gotica, l’emergenza non si proprio vista. Che sia davvero stato a causa dall’inquinamento? Chissà. Certamente la coincidenza è forte. E in Lombardia si continua a morire anche per lo smog.
Ripeto, a scanso di equivoci: forse è stata bravura, forse è stata fortuna. Non lo sapremo mai. In diversi però si chiedono se, invece della Lombardia, l’epicentro nazionale della pandemia fosse stato -che sò- il Molise (non me ne abbiano gli amici molisani): sarebbero state fatte le stesse scelte? Avrebbero ugualmente bloccato tutto il Paese? C’è chi sarebbe pronto a scommettere di no.
Polemica trita e ritrita, quindi andiamo oltre, senza però dimenticare che il lockdown è durato quasi due mesi, in tutta Italia. Certo, la Lombardia è il cuore pulsante dell’economia nazionale, epicentro economico e finanziario del Paese. Un peso anche e soprattutto politico. Credo che qualcuno sarebbe davvero disposto a tutto pur di mantenerlo tale.
Da domani, 4 Maggio 2020, nuova data della Liberazione Nazionale 2.0, si allentano molte restrizioni (qui le FAQ del Governo per la Fase-2). In Toscana già dal 1 maggio siamo potuti tornare a correre e passeggiare, anticipando quello che da domani potranno fare anche gli amici delle altre regioni.
Non sarà facile dimenticare questi mesi. Dimenticare la sensazione di sentirsi un criminale braccato solo per avere il desiderio di fare una corsetta, da solo, in mezzo al nulla. Abbandonare i sicuri marciapiedi per affrontare impervi percorsi segnati solo da cinghiali e caprioli in mezzo ai campi, mettendo a dura prova caviglie e articolazioni. Assaporare quella dolce aria di libertà che solo la natura incontaminata può farti scoprire…
Avete idea di quante volte, rientrando a casa dopo una corsa “clandestina” in mezzo ai campi attorno casa, mi veniva quasi da piangere? Di rabbia, di delusione, di frustrazione. Ho sempre cercato di essere un bravo cittadino, con i miei limiti e i miei sbagli, ma sempre cercando di rispettare le regole. Non sopportavo l’idea di essere considerato un criminale solo per essere uscito, da solo, a correre in mezzo al nulla. Di essere attaccato, insultato, che mi venisse augurato di ammalarmi. Di essere un insensibile, perché lassù muoiono a migliaia. Di essere un irresponsabile, perché se ti fai male poi vai a occupare posti necessari in ospedale. Io son sempre vivo, sto bene e non mi sono fatto male. Altri invece si sono solamente mostrati per quello che sono.
Chissà se ci sarà una seconda ondata. Chissà se arriverà, come dicono, tra agosto e ottobre. Chissà se sarà più virulenta della prima o se, imparata la lezione, sarà circoscritta e limitata. Chissà se arriverà un vaccino, se sarà efficace e se sarà disponibile per tutti. Chissà se ci sarà la crisi economica o se, invece, supereremo agilmente anche questa. Chissà se torneremo alla vita di prima (spero di no) e chissà se avremo imparato la lezione. Chissà se la società post-covid sarà migliore o peggiore, se apprezzeremo maggiormente i contatti umani o se, invece, ci ritireremo smarriti e spaventati nelle nostre bolle.
Davanti a me vedo una grande incognita.
Ma domani, il 4 Maggio 2020, l’Italia potrà timidamente aprire nuovamente le finestre e scoprire che, nonostante tutto, la vita continua.