16° Giorno – La banda e la pazienza iniziano a scarseggiare

È vero che la pazienza ha un limite, ma è altrettanto vero che un sorriso,
quel limite, può spostarlo un po’ più avanti.”

Netflix, Youtube e altri provider di video on-demand hanno annunciato, dietro la richiesta della UE, di aver ridotto la qualità dello streaming, che significa –essenzialmente– risparmiare banda. Chi ha pagato per vedere i film in 4K si rassegni e si sacrifichi, per il bene di chi da casa deve lavorare, a gustarseli a qualità più bassa.

Anche oggi ho notizie di assalti ai supermercati, con lunghissime code fin dalle prime ore del mattino (ben prima della loro apertura). In certi posti hanno cercato di fare i turni con numerino, invano. C’è chi ha rischiato di essere linciato per aver tentato di saltare la fila.

Eppure sarebbe così semplice controllare la spesa, e lo dico da convinto sostenitore della privacy: sistema di prenotazione on-line o telefonico, ti assegno uno “slot” (turno) di max 20 minuti, sai che devi andare ad una certa ora e basta complicazioni, basta code (che sono un assembramento e, quindi, veicolo di contagio) e basta nervosismo. Certo, già per molti fare la spesa è uno stress; se ci si aggiunge anche un’ora e mezza di fila, tra poco spuntano i coltelli. Ah, tra l’altro così si azzererebbero anche i cosiddetti “furbetti della spesa” che, dopo aver passato la mattinata alla finestra a fotografare il vicino che porta fuori il cane a fare i suoi bisogni e averlo sputtanato sui social, ne approfittano per prendersi una boccata d’aria alla Coop.

Come si cerca di controllare una situazione potenzialmente esplosiva? Causando paura, incertezza. Stimolando la delazione e individuando capri espiatori verso cui indirizzare la rabbia e la frustrazione del popolino. Niente di nuovo, sono secoli che funziona così. A scuola, però, dimenticano sempre di insegnarlo e così ecco che ci ricaschiamo a ogni giro.

Ci si mette anche il Governo, emanando disposizioni ondivaghe, senza indicazioni precise, chiare, nette su cosa si può e non può fare. Lo è anche quella che è scattata in vigore da oggi, 21 marzo, a opera del Ministero della Salute:

b) non e'  consentito  svolgere  attivita'  ludica  o  ricreativa
all'aperto;  resta  consentito  svolgere  individualmente   attivita'
motoria in prossimita' della propria abitazione, purche' comunque nel
rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona; 

Che significa esattamente “in prossimità”? 100 metri? 200 metri? 5 kilometri? Non lo sappiamo, non lo dicono. Il tutto è demandato a come l’agente che vi ferma interpreterà “in prossimità”. Incrociamo le dita.

d) nei giorni festivi e prefestivi, nonche' in quegli  altri  che
immediatamente precedono o  seguono  tali  giorni,  e'  vietato  ogni
spostamento verso abitazioni diverse da quella  principale,  comprese
le seconde case utilizzate per vacanza. 

Ingenuamente, io già credevo che non fossero consentiti gli spostamenti non indispensabili. Evidentemente, da martedì a giovedì, chi ha la fortuna di avere una seconda casa può approfittarne per fare una giratina extra-moenia.

C’è anche la chiusura di parchi pubblici e giardini, con divieto tassativo di svolgere attività ludica all’aperto: con questo venticello freddo, meglio stare al chiuso.

Dopo i primi giorni di caccia al podista-untore, il popolo del web (ah, quando amo questa definizione metafuffosa!) sta passando alla controffensiva. C’è il serio rischio che la strategia –più o meno voluta– di addossare la colpa al podista solitario finisca presto: chi sarà il prossimo capro espiatorio?

P.S. Qualcuno mi sta chiedendo come mai manca il diario dei primi 14 giorni. Beh, c’avevo ancora da realizzare di essere in quarantena.

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