“Due voci possenti ha il mondo: la voce del mare e la voce della montagna.“
William Wordsworth
Il mare non dimentica i tanti rifiuti che gettiamo, quotidianamente, nelle sue acque. Rifiuti che tornano, soprattutto quelli di plastica.
Nelle tante cartoline e foto delle nostre vacanze si vedono spiagge da sogno, panorami stupendi e tramonti romantici. Ma le nostre vacanze, la nostra quotidianità, ha anche un “lato b” fatto di migliaia e migliaia di rifiuti, che galleggiano a largo creando vere e proprie isole (come l’Isola di Plastica a largo del Pacifico).
La plastica, materiale sintetico per eccellenza che comprende un’ampia gamma di tipologie e caratteristiche, ha tempi di biodegradabilità che vanno da 100 a 1000 anni. Non solo plastica, però: uno dei rifiuti più frequenti nelle spiagge sono i mozziconi di sigaretta che, gettati con noncuranza, impiegano fino a due anni per essere totalmente assorbiti dall’ambiente, senza considerare l’inquinamento dovuto ai metalli pesanti frutto della combustione del tabacco (L’inquinamento sottovalutato dei mozziconi di sigaretta, Arpat).
Troviamo comunque di tutto, dal tappo della bottiglia di birra alla lattina al giocattolo abbandonato. Una discarica a cielo aperto dove portiamo a giocare i nostri figli, come se nulla fosse.
Le nostre spiagge, soprattutto durante i mesi invernali, sono un vero e proprio museo dei rifiuti: ve ne propongo una veloce carrellata.
4 comments
Ciao Michele…AVANTI SAVOIAAA!!!
E le meduse si sviluppano anche in acque non ossigenate(ovvero nei mari morti, come ad esempio tra corsica e liguria non è che sia poi così vivo il mare) mentre i pesci muoiono. Le famose meduse cubo, quelle letali anche per l’uomo ,possono sopravvivere in acque prive di ossigeno e piene di residui plastici, che riescono a captare e evitare!
Te’ssì’cche’ttu’ssei uno impegnato pe’ddavvero!
Paolo Pepi liked this on Facebook.