Anche quest’anno ho partecipato alla tradizionale Sagra dei Sapori Perduti, ormai giunta alla sua 16° edizione, organizzata dalla Pro-Loco di Spinoso, piccolo paesino lucano di poco più di 1000 abitanti, adagiato sulle pendici del Monte Raparo a ridosso del Lago di Pietra del Pertusillo.
Diversamente dagli anni passati, e verrebbe da dire fortunatamente, quest’anno non vi è stata la consueta grande folla di turisti ed avventori, rendendo possibile gustare le deliziose pietanze proposte senza dover subire file lunghissime e penare alla ricerca di un posticino per sedere. Inoltre anche le varie cappelline del paese, come quella di San Rocco e di San Michele Arcangelo -oltre alla Chiesa Madre-, erano aperte e visitabili: un ulteriore ottimo motivo per partecipare alla sagra !
Apprezzabile che anche i prezzi siano rimasti sostanzialmente invariati, con 1-2-3€ era possibile assaggiare fiori di zucca fritti, pizza e peperoni ripieni, baccalà e peperoni croccanti (crusk) e tutte le altre specialità tradizionali proposte, per ogni mese dell’anno, da annaffiare con un discreto vinello paesano.
E’ una sagra che vale la pena visitare, anche per poter gustare piatti tradizionali lucani: ottimi, come sempre, i ravioli con la ricotta. Buoni anche i ferricelli con la mollica, le orecchiette all’ortolana, i peperoni ripieni ed anche i raschiatedd’ con il pomodoro. Buonissimo e particolare il baccalà con le pupacc’ crusk‘ (nella piazza più alta del paese, davanti alla Chiesa Madre). Se poi volete proprio togliervi la fame, un bel panino con la salsiccia arrostita è l’ideale per saziare anche gli stomaci più capienti !
Quest’anno inoltre, vuoi per la ridotta affluenza, vuoi per l’esperienza ormai accumulata, la qualità delle pietanze era decisamente migliorata.
Per finire, prima della consueta galleria fotografica, due paroline sull’organizzazione: certamente riuscire ad organizzare ben 12 stand gastronomici non è cosa facile ma non sarebbe più pratico, alle casse, avere già biglietti con le pietanze prestampate ? Questo eviterebbe che per ogni biglietto il cassiere debba scrivere a mano sulla ricevuta le pietanze scelte, velocizzando le operazioni e semplificandone anche la gestione: un ulteriore passo in avanti potrebbe essere l’uniformare i prezzi in tre fasce (1-2-3 €) e permettere di acquistare questi voucher, spendibili ovunque, a qualunque cassa del paese. Altra nota è sull’uso del dialetto nel menù e sui volantini: i dialetti sono lingue parlate, non scritte, e cercare di trasporlo su carta è un po’ come snaturarlo…
Inoltre, avendo partecipato alla sagra entrambe le sere (12 e 13 Agosto 2014), devo dire che la seconda serata è stata molto sottotono, mancando per il paese i musici ed i gruppi folkloristici presenti la sera prima, che animavano le viuzze di Spinoso: peccato !