“Ultimamente, un entusiasta ‘utente attivo’ di Facebook si vantava di riuscire a farsi 500 nuovi amici al giorno, più di quanti ne abbia acquistati io nei miei 85 anni di vita.”
Zygmunt Bauman
Sarà sicuramente capitato anche a voi di ricevere una richiesta di amicizia via Facebook da avvenenti signorine, spesso procaci e poco vestite, da nomi stravaganti o ammiccanti. Ultimamente, non so perché, me ne capiterà almeno una decina a settimana. Richieste che, giusto per fugare ogni dubbio, rifiuto senza indugio.
Non ho mai pensato che la mia foto su Facebook potesse rendermi particolarmente attraente all’altro sesso, né tanto meno scatenare una sequenza infinita di colpi di fulmine virtuali da parte di giovanissime modelle. E’ evidente che si tratta di profili fasulli, creati ad arte per chissà quale motivo. Ho così deciso di scoprirlo, accettando -per gioco- l’amicizia di Christina Soares, profilo palesemente fasullo.
Avendo già un’idea di quello che sta per accadere (Spogliarsi su Skype ed essere ricattati: video nudi su internet), decido di velocizzare il gioco contattandola subito via Messenger. Il dialogo inizia abbastanza tranquillamente, con le solite battute alla “come stai?”, anche se l’italiano è abbastanza stentato (e, un po’ a presa in giro, glielo dico pure…):
vi ometto il resto della conversazione, architettata ad-hoc per tentare di rendere credibile l’interlocutrice (che si spaccia per franco-italiana, giustificando così il suo italiano stentato, ma la cui foto del profilo è presa da un sito web di make-up…) senza esagerare troppo per poter arrivare, in modo quasi spontaneo, con quello che sarà il reale scopo della chiacchierata:
Sembra incredibile che in pochissimi minuti una bella ragazza appena conosciuta su Facebook si offra a fare sesso virtuale in cam ! La fregatura è dietro l’angolo, ne sono perfettamente consapevole, ma continuiamo a stare al gioco. Collego così la webcam e mando sullo schermo il video di un giovanotto preso dal web (che, ovviamente, non sono io né mi assomiglia). Accetto la videochiamata ed una una ragazza che assomiglia solo un po’ alla tipa della foto -complice anche la risoluzione davvero pessima- appare sullo schermo:
Vi tralascio le richieste abbastanza insistenti di “mostra tua faccia“, “fammi vedere tuo ca..o“, mentre la tipa sullo schermo inizia a spogliarsi. Fino al momento in cui mi mostra quello che crede essere il mio video e, dopo aver riagganciato, il tono della conversazione cambia rapidamente:
arrivando fino a minacciare di far vedere il “mio” video (peccato che non sono io…) anche alle persone a me più care, compresi i miei genitori:
Decido di non andare oltre. Chiudo tutto, segnalo il profilo a Facebook e blocco sia la chat che l’account fasullo. Mi arriva poco dopo un’altra richiesta di amicizia da un altro profilo fasullo, molto probabilmente sempre del ricattatore, che non accetto.
A questo punto posso solo immaginare lo stato d’animo di coloro che, un po’ troppo ingenui, cadono nella trappola e si mostrano in cam. Qualche giornalista c’ha provato, come Manuel Peruzzo su La Stampa “Come una richiesta di amicizia su Facebook può trasformarsi in un ricatto“, raccontando anche ciò che accade dopo. Ma francamente non avevo proprio voglia di scoprire a quali bassezze si poteva arrivare.
Credevo, forse un po’ ingenuamente, che dopo questi articoli pubblicati sulla stampa nazionale, i truffatori avessero cambiato strategia. Invece sempre la squallida storia del ricatto sessuale, che una volta si attuava con le fotografie scattate di nascosto da dietro il cespuglio mentre il malcapitato era in compagnia di una amante/prostituta e adesso viene fatto via Facebook, in pochi minuti davanti ad un PC. Evidentemente qualcuno ancora di casca, magari pagando e vergognandosi troppo a denunciare il suo caso alle forze dell’ordine.
Qualcuno si starà chiedendo perché ho accettato di cadere nella trappola.
Beh, un po’ per curiosità ma anche per contribuire a far conoscere, il più diffusamente possibile, quali insidie possono nascondersi dietro una innocente richiesta di amicizia su Facebook. Questi truffatori fanno leva sulla nostra ingenuità per estorcere denaro, minacciando di distruggere la nostra immagine sociale diffondendo un video imbarazzante carpito in modo palesemente illegale.
Al di là della denuncia alle forze dell’ordine, doverosa nel caso si cada in questa estorsione, l’unica vera arma di difesa è non cadere nella trappola. Perché spesso questi truffatori agiscono da paesi lontani e quindi le possibilità di avere giustizia sono pari a zero.
Rimangono pertanto validi i soliti consigli di buonsenso in Rete:
- non accettare richieste da persone sconosciute e verificare sempre l’attendibilità del profilo e delle informazioni riportate prima di intraprendere qualsivoglia interazione;
- tutelare la propria privacy esponendo in pubblico il minimo delle informazioni personali necessarie;
- ricordarsi sempre che “non esistono pranzi gratis“ e quindi insospettirsi in caso di richieste come sesso via webcam o vincite di premi o lotterie;
In ogni caso ricordatevi che i motori di ricerca sono vostri amici: utilizzateli per raccogliere più informazioni possibile sul vostro interlocutore.