Inizio subito con il dire che sono pienamente solidale con gli amici sardi, che si sono visti piombare addosso una catastrofe di proporzioni bibliche, amplificata da una gestione dissennata del territorio, irrispettosa dei vincoli idrogeologici e della normale conformazione del terreno: la Sardegna, complice la sua bellezza naturale, è riserva di caccia per i ricchi imprenditori e politici italiani e stranieri, oltre che di palazzinari senza scrupoli ed amministrazioni colluse.
Tanto a pagare, come al solito, sono sempre i soliti. E noi italiani non impariamo mai.
Non impariamo, ad esempio, che se nessuno in passato ha costruito in valle…forse un motivo c’era !
Non impariamo che i letti dei fiumi vanno rispettati e vanno previste opportune casse di espansione, per prevenire eventuali esondazioni.
Non impariamo che fiumi e torrenti devono essere adeguatamente puliti e mantenuti, altrimenti il problema si amplifica perché rami e sterpaglie ostruiscono le normali vie di scorrimento delle acque.
Non impariamo che tra mille entità che dovrebbero fare la manutenzione dei costi d’acqua (provincia, enti di bonifica…), alla fine non c’è mai nessun responsabile…
Non impariamo che questa classe politica è la prima responsabile di questi disastri, provocati dall’incuria, dalla spregiudicatezza, dalla fame di denaro e potere.
Non impariamo che quelle persone alla tv, disperate, che hanno perso tutto, non scompaiono spegnendo quella “scatola infame”. E quello che oggi succede a loro, domani può succedere anche a noi.
Non impariamo dai nostri errori: la natura ci dimostra, ogni volta, quanto siamo piccoli ed insignificanti. Smettiamo di sfidarla, perché perseverare è diabolico.
Ah, anche io non donerò 2 euro via SMS. Il perché lo trovate qui.
[testimonial name=”” site=”Repubblica.it” url=”http://www.repubblica.it/cronaca/2013/11/20/news/olbia_la_citt_trasformata_in_un_fiume_la_pioggia_non_giustifica_tanta_distruzione-71419347/?ref=fbpr“] È l’acqua del canale a fianco, “sempre sporco, sempre intasato”, si è portata via la merce dei primi due scaffali, quella sopra è rimasta a vista. […] Anche in una piccola città senza crisi abitative la periferia porta il segno della sregolatezza urbanistica, dell’asfalto di troppo, delle strade costrette, dei palazzi irregolari, delle concessioni affrettate.[/testimonial]
[testimonial name=”Anthony W. Muroni” site=”Tze Tze” url=”http://www.tzetze.it/redazione/2013/11/sardegna_scandalo_in_rai_diffondiamo/index.html”]”Mezz’ora fa ho registrato un intervento per il Tg2, nel quale ripetevo i concetti già espressi a Uno Mattina: serve solidarietà, servono interventi, servono aiuti, serve combattere l’emergenza, Ma serve anche interrogarsi sul perché i ponti crollano, sul perché i cantieri per la messa in sicurezza dei fiumi si bloccano per anni a causa di contenziosi tra Comuni e imprese appaltatrici.” [/testimonial]
6 comments
Incuria e gestione dissennata dell’edilizia ci sono è vero, ma 470mm di pioggia in 12 ore sono comunque troppi…
Enrico Nasini liked this on Facebook.
Ne sono venuti anche 520 pochi anni fa. In zone meno abitate e dissestate ovviamente. Lo ha detto Luca Mercalli oggi a R24.
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Lorenzo, il clima si sta tropicalizzando e simili eventi accadono sempre più spesso. Ma se continuiamo a costruire in zone alluvionabili o a modificare il normale corso di fiumi e torrenti, simili catastrofi saranno inevitabili.