Bomba alla scuola di Brindisi: ennesima strage di Stato ?

Le immagini che i TG di tutta Italia hanno trasmesso questa mattina rimarranno a lungo nella storia di questo paese. Una bomba fatta esplodere all’ingresso di una scuola, mentre i ragazzi stavano entrando, provocando la morte di Melissa Bassi, 16 anni.

La domanda che tutta Italia si sta facendo è: perché ? Che motivo può esserci nel far esplodere un ordigno vicino ad una scuola ?

Si riaprono ferite aperte che faticano a rimarginarsi, immagini che richiamano alla mente la strage di Piazza Fontana, la strage di Bologna e di Piazza della Loggia. Chiamate “Stragi di Stato” perché, anche a distanza di decenni, ancora non se ne conoscono i mandanti e i veri motivi.

Il sospetto che dietro vi sia un disegno criminoso atto a destabilizzare la democrazia e la libertà del nostro paese è forte.

Gli intellettuali amano riferirsi a quel tragico periodo degli anni ’70 e ’80 come “gli anni della Strategia della tensione“:

…avrebbe agito attraverso l’infiltrazione in gruppi terroristici, di modo da spingerli a compiere azioni tali da creare allarme e terrore nell’opinione pubblica. In questo modo si sarebbero giustificate reazioni estreme come l’instaurazione di uno stato di polizia, o si sarebbe destabilizzata la posizione dell’Italia nelle sue alleanze.

Le chiavi di lettura possono essere molte e non possiamo trascurare che in quegli anni vi era ancora la Guerra fredda, i cui attori sicuramente influenzavano le politiche dei paesi democratici della “vecchia Europa“.

Atto terroristico ? Perché davanti ad una scuola ? Mafia ? A quale scopo ?

Si fatica a trovare risposte, soprattutto davanti alla disperazione dei genitori di Melissa e di tutti gli altri ragazzi che si sono trovati in una situazione così tragica.

Lo Stato, come sempre, dichiara “guerra al terrorismo”. I Politici si affrettano a farsi vedere, occhiali scuri, in TV.

Condivido le preoccupazioni espresse da Beppe Grillo nel suo blog:

[…] Questa bomba ricorre in un periodo storico molto simile a quello del ’92/’93. Furono le bombe del Pac di Milano, dei Georgofili a Firenze allora a precipitarci in un ventennio infame di cui stiamo pagando le conseguenze e a impedire ogni cambiamento. Spero che Brindisi, che segue l’attentato a Adinolfi a Genova, non sia l’inizio di una militarizzazione del territorio, di leggi speciali, di neo terroristi e di depistaggi. Cui prodest questo attentato? Alla criminalità brindisina il cui territorio sarà controllato da tutti corpi di Polizia per mesi? Alla mafia siciliana che si vendica così della commemorazione della morte di Falcone? Cui prodest la morte di una ragazza che andava a scuola?

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