I nostri parlamentari a 5 stelle sono in Parlamento ad oltranza (da oltre 48 ore !) per impedire che uno dei più grossi e pericolosi insulti alla nostra Carta Costituzionale, la modifica all’articolo 138, venga realizzato in un momento di distrazione del Paese e prima della pausa estiva dei lavori:
Art. 138.
Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.
Citando l’articolo di Peter Gomez su Il Fatto Quotidiano:
I padri costituenti, dopo la guerra e il fascismo, avevano pensato che fosse un rischio immaginare una Costituzione in balia delle maggioranze. Per questo avevano deciso che cambiarla fosse particolarmente difficile: così, se pure le Camere si fossero ritrovate popolate da incompetenti, venduti e carrieristi, ogni mutamento sarebbe avvenuto solo dopo un lungo e ponderato dibattito nel Paese.
[…]
Per questo prima della pausa estiva, dopo il Senato, anche la Camera approverà il cambiamento dell’ormai anacronistico articolo 138 della Carta che imponeva di approvare in doppia lettura, con voto a a distanza di tre mesi l’una dall’altro, ogni eventuale modifica costituzionale.
Quando, in autunno, l’iter della riforma del 138 sarà completata potremo finalmente far riscrivere la legge fondamentale da una snella commissione di 42 nominati in parlamento che si baserà sul lavoro di 35 esperti scelti dal governo. Poi il risultato verrà sottoposto in blocco ai loro autorevoli colleghi (con voti distanziati di soli 45 giorni) e quindi votato in un referendum.
Subdolamente, con la complicità dei cosiddetti “media”, stanno cambiando la regola che permetterà loro di cambiare ancora, senza bisogno di lunghi tempi e confronti con la popolazione italiana, tutto ciò che ritengono utile.
Vogliamo scommettere che il loro prossimo passo sarà un presidenzialismo forte ?
“Più potere all’esecutivo” strepitano ancora dai palazzi del potere ! La stessa cosa che volevano Mussolini, Hitler…
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Edoardo Meocci liked this on Facebook.