Bello parlare di prevenzione. Quanti convegni, incontri, brochure e volantini sono stati realizzati nel tempo per promuovere stili di vita sani e la riduzione del consumo del cosiddetto “cibo spazzatura” ?
Eppure, davanti al business, sembra difficile riuscire ad opporsi -almeno per le amministrazioni pubbliche- alla consuetudine dei distributori automatici di junk food e di sigarette.
Già, perché qualche giorno fa ha fatto scalpore l’installazione del distributore automatico di sigarette 24h su 24 presso l’edicola e tabaccheria dentro l’Ospedale Le Scotte, di Siena, con prese di posizione pro e contro tra chi sostiene che fumare è un diritto (oltre che una cospicua entrata finanziaria per lo Stato….) e chi punta il dito contro l’incoerenza di avere un “distributore di malattie” proprio dentro il nosocomio cittadino.
Stessa cosa ovviamente può dirsi per i distributori di snack e bevande (calde e fredde) all’interno di tale edificio: basta avvicinarsi per notare che, eccezion fatta per le bottigliette di acqua minerale, il resto sono tutte bevande iper-zuccherate o cibi confezionati dallo scarso valore nutritivo.
Già nelle scuole, come è ormai noto, la battaglia è aperta: il MoVimento 5 Stelle al Parlamento Europeo ha lanciato una serie di proposte (BASTA CIBO SPAZZATURA NELLE SCUOLE. ALL’ALIMENTAZIONE SANA CI PENSA IL M5S) proprio per sensibilizzare su questo tema, che si collega direttamente all’importanza dell’educazione alimentare ed al triste fenomeno dell’obesità infantile e delle malattie collegate, come il diabete.
Spesso infatti, più per pigrizia e comodità che altro, tendiamo a consumare alimenti non proprio “sani” per saziare il bisogno di mangiare che durante la giornata colpisce ognuno di noi. Non a caso, tra le linee guida che vengono più comunemente date a chi si appresta a seguire un regime alimentare corretto, vi è il consumare almeno 5 spuntini al giorno e di non saltare mai la prima colazione, il pasto più importante della giornata. Oltre a questo, ovviamente, è importante anche fare una adeguata attività fisica (almeno 30 minuti al giorno) ed evitare di passare molte ore seduti o sdraiati. Non sono ovviamente un dietista né intendo passare per un esperto di nutrizione, pertanto vi consiglio sempre di affidarvi a professionisti (e intendo professionisti veri, con titolo di studio adeguato e professionalità attestata) nel caso desideriate modificare il vostro regime alimentare o stile di vita.
Io l’ho fatto, insieme a mia moglie, da ormai diversi anni (niente prodotti particolari o “integratori“: solamente un cambio della dieta, con cibi diversi !): la differenza si vede (su di lei) e si sente (su entrambi) dopo pochi giorni….
Tornando però al tema principale, viene da chiedersi come mai proprio nei luoghi deputati alla cura ed alla prevenzione vi siano “occasioni di perdizione alimentare” come questi. Certo, nessuno obbliga ad acquistare questi prodotti ma in assenza di alternative e con un certo languorino, cadere nel tranello è quasi scontato. Basterebbe, nel caso, affiancare a tali distributori anche alternative più “sane”, come i distributori di frutta fresca (sono realtà, ad esempio questi FruttaSnack): sarebbe sufficiente che nei capitolati di appalto alle ditte che forniscono e gestiscono tali distributori, venisse indicato come obbligo…