L’italiano medio, distratto, TV sempre accesa e internet giusto per chattare su Facebook non ha ancora capito. L’italiano medio ancora ha qualche soldo in banca, il pane sulla tavola, i pagamenti delle bollette regolari e, cosa ben più importante, un lavoro.
L’italiano medio ha 45-50 anni, una casa di proprietà, una posizione lavorativa ed una famiglia felice. Magari due figli, il cane, estate al mare e settimana bianca d’inverno.
Poi c’è l’altra faccia dell’Italia, sempre più grande, sempre più stanca.
C’è chi dopo 30 anni di lavoro da operaio ha visto la fabbrica chiudere in una notte e scappare in Polonia.
C’è chi credeva che la sua azienda non avesse problemi ed ha trovato i cancelli sbarrati ed il presidio dei sindacato fuori dalla fabbrica, a dare volantini.
C’è chi ha dovuto abbassare la saracinesca per non riaprirla più.
C’è chi è salito sulle gru, chi ha bloccato le ferrovie, chi le strade.
C’è chi non ce la fa più, chi è sommerso dai debiti, chi non riesce a pagare le bollette, il mutuo.
C’è chi non riesce più a vedere un futuro. E vede una casta di privilegiati viaggiare scortati, nelle auto blu. Pontificare in TV ed intascarsi il vitalizio.
E’ una polveriera pronta ad esplodere.
Questa fetta d’Italia, forse più ampia di quanto immagini, a febbraio ha votato speranzosa il MoVimento 5 Stelle. Ma i tempi della politica sono lunghi ed in democrazia contano i numeri: il MoVimento 5 Stelle non ha la forza numerica di affrontare un muro di gomma che da oltre 20 anni è arroccato in Parlamento, deciso a non mollare i propri privilegi, i propri “diritti acquisiti”.
Appuntamento il 9 dicembre, al grido di “blocchiamo l’Italia”. Partono già le minacce preventive da parte dei Questori e dei politici: “non sarà tollerata la violenza !”, come se affamare il proprio popolo e distruggere il proprio paese non sia “violenza”.
Scendono in piazza in migliaia, in tutta Italia. Blocchi stradali dei camionisti, cortei dei cittadini, degli studenti. Presidi ovunque: a Roma, a Torino, a Firenze.
Siamo al 12 Dicembre e le nostre città sono già state, premurosamente, addobbate in vista del Natale. Un natale che si rivelerà tra i più tragici e tristi degli ultimi 60 anni.
Ma l’italiano medio, shopping tra un negozio di scarpe ed una profumeria, non capisce, non sa. Sente in TV additare come “fascisti”/”comunisti”/”grillini” chi protesta, è sempre più confuso. Si infastidisce se la strada è bloccata, se non può andare a fare shopping. Domenica è andato alle primarie, ha seguito le indicazioni del partito ed ha votato Renzie. E’ fiducioso: “ce la faremo, l’ha detto Letta !”.
Ma l’italiano medio non è stupido, lo sa. Ma si aggrappa, disperatamente, all’ultimo scoglio di un mare (di merda) in tempesta, scivolando sempre più giù….
[alert style=”grey”] Qualche spunto di lettura più interessante di questo post: Da classe media a quasi-poveri ecco l’Italia degli sprofondati [/alert]
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