Oggi sui quotidiani locali, tra decine di articoli in cui i politici del PD si facevano belli con il risultato del referendum (ricordo che l’idea di privatizzare i servizi pubblici è stata introdotta dal Governo di “sinistra” nel luglio 2006: Linda Lanzillotta, Ministro per gli Affari Regionali del Governo Prodi (allora quota Margherita, oggi PD) presenta il Disegno di Legge n° 772 per il riordino dei servizi pubblici locali. L’atto, collegato alla Finanziaria 2007, è cofirmato da Pier Luigi Bersani (oggi Segretario nazionale del PD), di concerto con i ministri: Giuliano Amato (PD); Antonio Di Pietro (IdV); Emma Bonino (Radicali). Il testo presenta il progetto embrionale per l’affidamento ai privati di servizi fondamentali per la collettività, compresa la gestione delle reti idriche.), c’era un articolo in cui il Presidente dell’ANCE senese lamentava la crisi del settore Edile. Ho scritto una lettera di risposta:
Gentile Direttore,
la lettera del presidente dell’ANCE senese, il Dott. Picciolini, che lamenta la crisi del settore edilizio, è l’occasione per riparlare di uno dei temi più importanti per la nostra città.
E’ risaputo che a Siena l’edilizia, soprattutto quella residenziale, ha garantito ai costruttori e “palazzinari” rendite molto più elevate delle altre parti d’Italia.
Non credo di stupire nessuno affermando che il costo al mq di un appartamento a Siena sia assolutamente esagerato, arricchendo gli impresari e penalizzando i giovani che, come me, devono ricorrere a cospicui mutui per l’acquisto una casa (degno di nota come neppure la recente crisi economica e relativo calo delle vendite ha inciso più di tanto sul costo al metro quadro degli immobili).Eppure le statistiche dicono che a Siena la popolazione non cresce da anni: nella periferia della città sono spuntati palazzi e condomini ovunque, seppellendo sotto il cemento decine di spazi verdi. A chi sono destinate tutte queste abitazioni ? Con quali criteri si è scelto di costruire ancora alloggi quando, statistiche alla mano, non ve ne era bisogno ? Lo spopolamento del centro storico, ad esempio, è un problema sotto gli occhi di tutti. Ma si potrebbe anche discutere su come la viabilità sia assolutamente insufficente a sopportare il decentramento degli abitanti, provocando lunghe code e disagi a tutti i cittadini nelle arterie principali della città. Insomma, demograficamente Siena assomiglia sempre di più ad una “ciambella”.
Un personale appunto su l’invito al project financing: capisco bene la necessità di tutelare l’interessi dei costruttori ma ritengo che Siena abbia ben altre priorità, soprattutto in tema di servizi al cittadino (ricordiamo il recente taglio dei trasporto pubblico urbano, che penalizza le fasce deboli della popolazione).
A questo punto una domanda all’Amministrazione Comunale viene spontanea: siete disposti a sacrificare il cittadino per favorire gli interessi dei “palazzinari”, interessati solo a coprire di cemento la nostra bellissima città ?
Michele Pinassi