Facebook non è il Bar Sport

“Non ci rendiamo conto del dramma del nostro tempo.
I nostri figli leggeranno ciò che abbiamo scritto sui Social.
Sarà dura esigere rispetto.”

Facebook non è il Bar Sport, dove appoggiati al bancone sorseggiando un bicchiere di vinello ci si lasciava andare a confidenze o pensieri strampalati, tanto per suscitare qualche secondo di ilarità generale.

Facebook, come qualsiasi altro social network, è una cassaforte che conserverà molto a lungo (il problema è stato già affrontato con il Diritto all’Oblio) i nostri pensieri, post, foto e video.

Ma, soprattutto, Facebook non perdona. 

Lo ha appena scoperto proprio ieri un giovane medico, residente a Siena, che si è lasciato andare ad un post offensivo sulla sua Bacheca di Facebook (forse sperando di apparire simpatico), sperando “in un terremoto devastante a Siena“. Post immediatamente screenshottato e rimbalzato ovunque, anche sui quotidiani locali, suscitando rabbia, indignazione e pure la presa di posizione dell’Ordine dei Medici. E a nulla è valsa la cancellazione del corpo del reato, e successive scuse, da parte dell’autore: il danno è fatto e di lui rimarrà l’onta di quelle poche righe scritte su Facebook, che lo marchieranno a vita per ogni ricerca che faranno con il suo nome su Google.

Purtroppo questo episodio sottolinea ancora una volta la scarsa cultura informatica del nostro Paese, presente anche e soprattutto nelle nuove generazioni, quelle dei “nativi digitali”: bravissimi ad usare tutti i dispositivi elettronici ormai omnipresenti nelle nostre case ma con la scarsa consapevolezza delle reali conseguenze che possono derivare dal loro uso.

E la questione non è solamente reputazionale: spesso la facilità con la quale si scrive sulla “nostra” bacheca è sconcertante e può sfociare anche in ipotesi di reato, come la diffamazione a mezzo stampa, poichè “i commenti che compaiono su tali social network hanno una diffusione capillare e potenzialmente illimitata“.

Per ultimo, come già ricordato altre volte, è necessario fare molta attenzione anche alle foto che pubblichiamo, evitando ad esempio di mostrare minori o situazioni imbarazzanti che possano compromettere la reputazione delle persone fotografate (come ad esempio accaduto alla PM della Procura di Trani).

Pertanto ci vuole sempre molta attenzione prima di pubblicare qualsiasi cosa sui social networks, avendo sempre ben chiaro che “qualsiasi cosa pubblichiamo potrà essere usata contro di noi“.

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