Facebook sta mangiando Internet ?

“Facebook is the Coca-Cola of social media”

Austin Carr

Sul suo sito, Richard Stallman ha raccolto una interessante serie di link ad altrettanti articoli relativamente all’attività di Facebook ed al pericolo che può rappresentare per la libertà, il futuro della Rete e dell’informazione stessa (Reasons not to use Facebook).

Scorrendo l’elenco, la mia attenzione è stata attratta da un articolo pubblicato nel 2015 su The Atlantic dal titolo “Facebook Is Eating the Internet” che inizia così:

Facebook, it seems, is unstoppable. The social publishing site, just 11 years old, is now the dominant force in American media. […] We already know, from a Pew poll last year, that nearly half of the adults who use the Internet report getting news from Facebook.

A pochi giorni dalla vittoria di Trump alle presidenziali USA, con articoli che accusano Facebook di averne, in qualche modo, sostenuto la vittoria, viene veramente da chiedersi cosa sta diventando e come sta trasformando la nostra realtà il popolare social network Facebook.

In particolare, sembra che il nocciolo del problema sia l’algoritmo che decide quali notizie vengono visualizzate ed in quale ordine. Tanto che, tornando al problema dell’elezione di Trump, “Mark Zuckberberg lo sa, e noi lo sappiamo, che le notizie false sono circolate in modo incontrollato durante la campagna elettorale“.

Già, le notizie.

I 29 milioni di utenti italiani iscritti a Facebook (gennaio 2016), di cui ben 20 sono attivi ogni giorno (52% uomini, 47% donne, 1% non dichiarato), quanto sono sensibili alle notizie che appaiono sul loro feed personalizzato ? E, soprattutto, sono consapevoli di come Facebook decide quali notizie mostrare ed in quale ordine ?

Il Funzionamento della sezione Notizie è così descritto:

Le notizie che vengono mostrate nella tua sezione Notizie sono determinate dalle tue connessioni e attività su Facebook. In questo modo vedrai più notizie interessanti per te degli amici con cui interagisci di più. Il numero di commenti e “Mi piace” che un post riceve e il tipo di notizia che contiene (ad es. foto, video, aggiornamento di stato) aumentano le probabilità che venga visualizzato nella tua sezione Notizie.

Facebook decide per noi, poveri utenti, cosa ci interessa di più e ce lo mostra. Ed ovviamente i contenuti cambiano ad ogni aggiornamento, così che (a me capita spesso) una notizia che ritenevamo interessante diventa rapidamente introvabile.

L’aspetto più preoccupante è proprio questo: consideriamo la rete Internet un baluardo di libertà, soprattutto dell’informazione. Ma giganti come Facebook stanno trasformando e manipolando questa libertà secondo i loro fini (commerciali) per assecondare le nostre preferenze e le nostre idee. Da strumento di informazione a strumento di manipolazione collettiva. E nessuno può assicurarci che questa opera di manipolazione non possa presto divenire (se non lo è già) appetibile per i governi. Soprattutto quelli meno democratici.

Nella foto: uno dei pochi vespasiani rimasti a Siena, a “Le Lupe” (in fondo a Via Garibaldi).

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