Facebook sta uccidendo il Web ?

“It’s supporting their downgrading and killing the web. Your post sucks because it doesn’t contain links, styling, and you can’t enclose a podcast if you want. The more people post there, the more the web dies. I’m sorry no matter how good your idea is fuck you I won’t help you and Facebook kill the open web.”

Dave Winer

L’articolo di Dave WinerWhy I can’t/won’t point to Facebook blog posts, è destinato a far discutere sul ruolo del popolare social network nel Web.

Winer, che non è proprio l’ultimo arrivato, pone tre  interessanti motivazioni relativamente a come la condivisione “blindata” di Facebook uccida il Web e la comunicazione libera, suggerendo a chi ha (o crede di avere) qualcosa da dire di aprirsi un blog.

I tre motivi elencati, riassumendoli, sono:

  1. non è pratico né aperto, perché le impostazioni della privacy possono impedire a moltissime persone di leggere il vostro post, oltre al fatto che i contenuti di Facebook non sono indicizzati nei motori di ricerca (“walled garden”);
  2. l’editing dei post non è flessibile: non è possibile inserire stili diversi, links o podcast (contenuti multimediali in genere) o, comunque, tale possibilità è limitata (mentre il Web incoraggia tale pratica);
  3. Facebook potrebbe fallire. Ok, è una eventualità remota ma si torna comunque al già ampiamente discusso problema del fornire i propri dati (in questo caso, pensieri o scritti) ad aziende private che hanno come unico fine fare business;

rischio simile anche per Google, con la nuova tecnologia AMP -Accelerated Mobile Pages- che, di fatto, sta tentando di imporre uno schiacciamento del protocollo HTTP per velocizzare il caricamento delle pagine web dai dispositivi mobile.

Il problema, anche qui, sta nell’imporre uno nuovo standard modificando le specifiche HTML secondo un nuovo formato deciso da Google (e non dal W3C), tentando così di rafforzare la sua posizione già molto pesante sul Web.

Al momento, le due posizioni di Google e Facebook sono difficilmente comparabili: mentre il primo cerca di imporre uno standard che però si applica a contenuti già presenti sul Web, il secondo sta tentando proprio di sostituirsi al Web, come quando offrì al governo indiano un accesso gratuito “base” (ovviamente anche e soprattutto a Facebook) a Internet.

Pertanto, prima di consegnare i vostri pensieri e le vostre opinioni a Facebook, vale la pena riflettere sull’obiettivo che vogliamo ottenere: una forte visibilità di pochi minuti (il tempo medio di vita di un post su FB è di 3 minuti) o meno visibilità immediata ma molto più a lungo e senza limiti ?

Il post di Winer si conclude quindi con un consiglio: “Get a blog. If your ideas have any value put them on the open web.

Foto di copertina by

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