Ha ragione la presidentessa della Camera, Laura Boldrini, quando dal palco di Milano dice: “Non esiste il fascismo buono….”
Ha ragione, non esiste un fascismo buono, non esistono regimi buoni.
Un regime -come era il fascismo, ma anche il comunismo di Stalin- si riconosce da alcuni elementi ben precisi:
- Potere nelle mani di una o di un ristretto gruppo di persone
- Controllo e manipolazione dell’informazione, ovviamente atta ad denigrare gli avversari e magnificare il “regime”
- Soppressione, talvolta anche violenta, delle voci di dissenso
Oggi, 25 aprile, anniversario della liberazione dell’Italia dall’oppressione fascista (1945), dovrebbe provocare negli italiani tutti un sussulto di vergogna.
Vergogna perché a distanza di 66 anni noi italiani non abbiamo ancora perso il “vizietto” che ci ha condotto al fascismo: l’uomo forte, l’uomo della provvidenza. Ieri Benito Mussolini, oggi un pastrocchio di personalità politiche come Berlusconi, Alfano, Letta… che grazie ad una informazione connivente, mantengono sotto controllo l’Italia. E l’unica forma di dissenso, il MoVimento 5 Stelle, adeguatamente “soppresso” con trucchetti ed inciuci degni delle “repubbliche delle banane” africane.
Come vedete, ci sono tutti e 3 gli elementi che contraddistinguono un regime. Perché di regime si tratta, e la Boldrini può strepitare quanto vuole dal suo bel palco ma la realtà -dopo il primo bis della Repubblica di Napolitano, l’abbraccio di Bersani ad Alfano, Berlusconi sorridente e rilassato- è tristemente questa.
E prima se ne rende conto, lei e gran parte degli Italiani, meglio è.