Partito, in pullman insieme agli altri, alle 08:00 di questa fredda domenica del 1° dicembre 2013.
Il cielo limpido si colora al timido sole che, piano piano, compare dietro le colline lontane: oggi è un giorno importante per il MoVimento 5 Stelle.
Sul pullman da Siena, passando per Poggibonsi, siamo una cinquantina: altri ci raggiungeranno in auto o in treno direttamente a Genova.
La strada per Genova è lunga ed un forte vento scuote il pullman lungo l’autostrada SALT, mentre risaliamo la costa Toscana e Ligure. Dai finestrini, le montagne punteggiate di olivi che si tuffano a strapiombo nel mare, con l’autostrada che buca e si aggrappa alla grigia roccia.
Arriviamo a Genova e già, avvicinandosi al centro, si iniziano ad intravedere le bandiere con l’inconfondibile simbolo del MoVimento 5 Stelle.
Quanti saremo ? Riusciremo a riempire la piazza ?
Scendiamo dal pullman e prepariamo lo striscione nuovo, giallo, con la scritta grande “SIENA”, con il quale ci dirigiamo verso la Piazza, ancora semivuota.
Sono le 12:00, il sole è alto e un vento gelido spazza la piazza che, piano piano, si riempie di bandiere colorate. E’ una piazza grande ed il palco, enorme, ha il sapore dei grandi concerti.
Sulla stampa i primi numeri: 200.000 secondo gli organizzatori, 35.000 secondo la questura. Se fossimo stati a Siena, 400 secondo il Bisi…
E’ un grande successo !
Siamo qui in 200.000 mila, al freddo, da tutta Italia: crediamo in un Paese a 5 stelle, fatto di sana politica, senza corruzione, senza spreco di soldi pubblici, senza “rimborsi elettorali” ma con tante buone idee e tanta, tanta, tanta partecipazione. Siamo qui, senza viaggio e colazione “pagati dal partito” (ma, anzi, pagandoci di tasca propria il viaggio), perché ci crediamo.
Non è facile capire il messaggio, comprendere, assuefatti come siamo ad una Politica corrotta, marcia, tutta teatrino e poca sostanza, poche idee e nessuna voglia di cambiare.
La piazza si riempie: bandiere ovunque, maschere di “V”, striscioni e …tanti sorrisi stampati sopra i volti congestionati dal freddo invernale !
Sul palco scorrono personaggi del calibro di Michael White, di #occupywallstreet, Paul Connet, Dario Fo e …Beppe Grillo, che cambia stile e prova a salire di livello con la sua “Modesta Proposta”, 7 temi concreti che parlano dritti alla testa, non alla pancia:
- Referendum per la permanenza nell’euro
- Abolizione del Fiscal Compact
- Adozione degli Eurobond
- Alleanza tra i Paesi mediterranei per una politica comune finalizzata eventualmente all’adozione di un Euro 2
- Investimenti in innovazione e nuove attività produttive esclusi dal limite del 3% annuo di deficit di bilancio
- Finanziamenti per attività agricole finalizzate ai consumi nazionali interni
- Abolizione del pareggio di bilancio
Finita l’età del “vaffanculo”, il MoVimento 5 Stelle cresce e diventa grande: un salto di qualità di cui tutti sentiamo un gran bisogno. Un salto di qualità che rappresenta una sfida, soprattutto per noi attivisti: adesso è l’ora di crescere, diventare grandi, dimostrare che abbiamo la capacità e le competenze per guidare un Paese avviato verso la catastrofe.
Andamento del debito pubblicoParliamoci chiaramente: io credo che la nostra permanenza in Europa, con le condizioni attuali, sia assolutamente nefasta. La nostra società è avvitata in una spirale recessiva, soffocata da un enorme debito pubblico: se non fosse per gli interessi che ogni anno ci troviamo a ripagare, il saldo del nostro Paese sarebbe positivo !
Le soluzioni per liberarsi da questa stretta mortale, come riporta anche Wikipedia, sono semplici:
- stampando cartamoneta con conseguenti effetti svalutativi e inflazionistici;
- ricorrendo nel breve periodo a politiche di risanamento dei conti pubblici all’interno di politiche di bilancio pubbliche restrittive o di rigore con abbattimento del deficit pubblico o creazione di avanzo primario (ad es. tramite aumento delle entrate con aumento delle imposte e/o recupero dell’evasione fiscale oppure riduzione della spesa pubblica(es. spending review));
- ricorrendo nel medio-lungo periodo a politiche di bilancio di tipo espansivo stimolando la crescita economica e relativo PIL con aumento del relativo gettito fiscale.
La prima soluzione, proprio perché siamo nell’Euro, è inattuabile: non possiamo più decidere quando stampare moneta (e qui il problema della sovranità monetaria) ! Oltretutto il pareggio di bilancio inserito nella Costituzione impone dei vincoli ancora più stringenti, poiché “comporta che l’ammontare delle spese pubbliche sostenute dallo Stato e dagli altri enti pubblici sia uguale alle entrate: lo Stato, in tal modo, evita di ricorrere all’indebitamento, ossia al deficit di bilancio pubblico“: in parole povere, impossibile ricorrere all’investimento pubblico per rilanciare l’economia !
Tuttavia la questione è indubbiamente troppo complessa da poter essere affrontata in una piazza o anche semplicemente in un blog.
Da citare il sublime intervento di Dario Fo, che dimostra ancora una volta -nonostante la sua veneranda età- di essere un grande artista. Accompagnato sul palco da Beppe, ha concluso il suo lungo monologo di denuncia al sistema con una frase che rimarrà nella storia: “perché siamo sì democratici, ma non moderati ! Perdio !“.
Il sole pian piano tramonta dietro la collina, le temperature scendono. La piazza inizia a svuotarsi ed in tanti ripartono verso le loro case, vicine e lontane. Genova intanto si accede nelle mille luci di Natale, mentre ci incamminiamo verso il pullman per tornare a Siena, con la giusta carica per continuare la nostra battaglia democratica (ma non moderata !).