Le parole di Di Battista, Parlamentare del MoVimento 5 Stelle, hanno scatenato un vespaio di polemiche. E’ stata soprattutto la presidente della Camera, Boldrini, con le sue parole “non offenda” a sottointendere (come poi ha scritto anche Gramellini in un suo divertente editoriale su La Stampa) che dare del “PDL” è una offesa.
Per quanto mi riguarda, PDmenoelle e PDL sono due oligopoli politici lontani anni luce dalla mia visione della Politica (quella con la ‘P’ maiuscola). Due comitati di affari a spese dei contribuenti, intenti solamente a ricercare il massimo vantaggio da qualunque cosa, ad iniziare dalle attività Parlamentari fino a quelle delle Amministrazioni Comunali: sono rare come mosche bianche quelle amministrazioni “virtuose” che possono vantare sindaci PD/PDL (a proposito ne esistono ? Se avete qualche esempio, fatemelo sapere !).
Prendiamo Siena, la mia città, per anni ai vertici delle classifiche sulla vivibilità (ed anche sulla pressione fiscale comunale). Alla fine, dopo essere diventato talmente grande da risultare insostenibile, scoppia il bubbone “Monte dei Paschi di Siena”: ancora mi risuonano nelle orecchie le parole di Bersani, intervistato sull’argomento, che dichiara “Il PD fa il PD, le Banche fanno le Banche“. Senza vergogna.
L’inchiesta su MPS, o forse dovrei dire “le inchieste”, stanno rivelando un imbarazzante e vergognoso intreccio tra affari, finanza e politica, dove il PD (ma anche il PDL, ricordando la spartizione delle nomine in Fondazione…) ha una parte rilevantissima, se non proprio da attore principale.
Torniamo alla domanda iniziale: il PD è peggio del PDL ?
Il PDL, deve essergli riconosciuto, non ha mai nascosto la sua vera natura. E’ una forza politica nazionale nata ad uso e consumo esclusivo di Berlusconi e delle sue aziende, sostituendo la parola “democrazia” con “libertà”: quella del suo leader. Il resto è incidentale, così come il fatto che ci siano elettori ancora inconsapevoli del reale scopo di questo partito-persona.
Il PD, che eredita la lunga tradizione della sinistra italiana (…Enrico Berlinguer si rivolta nella tomba !), è un curioso ed instabile pout-pourri di ex-PCI, ex-PDS, ex-Olivo, ex-Margherita, in un turbinio di correnti contrapposte, animate dall’unico desiderio di conquistare il potere. Qualcuno -del PD- la chiama “democrazia” e si aggrappa disperato allo scoglio del cosiddetto pluralismo, in un mare in tempesta.
Arrivano poi le elezioni politiche del 2013 e nelle stanze del potere arriva, prepotentemente, un nuovo soggetto politico: il MoVimento 5 Stelle. Composto da cittadini incensurati, all’inizio un po’ inesperti, è come una iniezione di penicillina in un organismo malato: l’effetto è caos e smarrimento tra le fila PDPDL, abituati al teatrino politico del do ut des (Violante lo ricordò bene nel 2003).
In questa bagarre istituzionale, dove sempre Bersani dichiarò “Pur essendo arrivati primi non abbiamo vinto“, entra in gioco il grande saggio Napolitano, che benedice e rende possibile e presentabile l’impossibile e l’impresentabile: il governo dell’inciucio, del PDmenoelle con il PDL, svelando la loro vera natura meramente affaristica. Dal punto di vista elettorale, una sconfitta clamorosa per gli elettori del PD ed una vittoria per il PDL: Berlusconi, come stiamo vedendo in questi giorni, ha qualche speranza di salvarsi dai processi incombenti.
Al grido di “dobbiamo sconfiggere Berlusconi per la via politica, non giudiziaria !” si avviano le trattative, chiamiamole così, per salvare il leader del PDL (forte di qualche milione di voti di italiani, come se bastassero a garantirsi una sostanziale impunità) minacciando la caduta della più vergognosa accozzaglia governativa della storia repubblicana italiana: il governo Letta. Francamente, dopo il governo Monti e dei cosiddetti “saggi”, speravo di aver visto di tutto !
Il caimano non molla ed il PD ha capito che su questa sfida si gioca qualche milione di voti con il MoVimento 5 Stelle, l’unica forza politica rimasta coerente: “Ci vuole un attimo per buttare i risultati frutto di sacrifici“, ha ammonito però premier Letta (quota PD), ricevendo subito l’endorsement del Presidente Napolitano.
Pertanto, il PD è peggio del PDL ?