Riporto di seguito l’intervista con il Blog di Fratello Illuminato (http://shamael.noblogs.org):
1) Pinassi, Lei con la lista 5 stelle è stato un candidato inaspettato per le elezioni amministrative di Siena. Come giudica il risultato ottenuto?
Sicuramente il risultato delle elezioni è stato, per il neonato Movimento Siena 5 Stelle, un successo insperato. Pur non avendo superato lo sbarramento del 3%, gli oltre 1000 elettori che hanno scelto la nostra lista rappresentano un voto di protesta che a Siena non si vedeva da decenni.
2) La vostra spinta politica si è conclusa con le elezioni o pensate di svilupparla anche senza la presenza in consiglio comunale?
Noi crediamo che la politica si svolga nelle strade, tra i cittadini. Purtroppo l’attuale partitocrazia, avvolta su se stessa, si chiude nelle stanze del potere, sorda alle richieste ed ai bisogni della città. Il nostro ruolo nel consiglio comunale, come tante volte ribadito, sarebbe stato quello di “portavoce” delle istanze cittadine: non rinunciamo a questo obiettivo, anche se sarà possibile solo dall’esterno, attraverso gli strumenti che il regolamento comunale mette a disposizione della cittadinanza. Queste elezioni erano solamente un punto di partenza: il nostro movimento è vivo e lavora, non solo a Siena ma in tutta la provincia.
3) Un Suo giudizio sulla situazione della Fondazione e Banca MPS?
Il disastro compiuto da questa casta di professionisti della politica e dell’economia dovrebbe far riflettere tutti coloro che non hanno esitato a tacciarci di “populismo” e “inesperienza”. La maggioranza dei senesi ha comunque scelto la solita strada, ormai in declino, verso una Siena povera e depauperata di tutti i suoi centri economici, tra cui la Fondazione e la Banca MPS, ma anche l’Università e l’Ospedale. Quale futuro si prospetta per una città che non beneficerà dei cospicui finanziamenti della Fondazione ? Sicuramente questo sarà utile a togliere quella “patina di oro che ricopre il letame nascosto sotto il tappeto” ma saranno i cittadini meno abbienti, come al solito, a scontare l’inevitabile taglio dei servizi sociali che si prospetta all’orizzonte!
4) Come giudica la partecipazione dei giovani nella vita politica senese?
Queste elezioni ci hanno permesso di scoprire come anche a Siena ci sia veramente voglia di mettersi in gioco, soprattutto da parte dei giovani che, sempre meno, stentano a riconoscersi nell’attuale agone politico. Abbiamo comunque notato molta reticenza a metterci la faccia, per paura di ritorsioni -sopratutto sul posto di lavoro- tipiche di una società “mafiosa” e clientelare come quella senese. Purtroppo, e cito il buon Aurigi, Siena è scivolata nel Meridione.
5) Della vicenda aereoporto Ampugnano cosa ci dice?
Ho aderito sin dall’inizio al “Comitato No Ampugnano” perchè sono convinto che tutta la vicenda di Ampugnano altro non sia che l’ennesima speculazione finanziaria operata a danno della comunità. Del resto basta guardare le interviste che i nostri amministratori hanno concesso alle TV sulla vicenda (emblematica quella dell’ex sindaco Cenni al giornalista di Report) per capire l’assurdità di tutta l’operazione. Adesso attendiamo l’esito delle indagini della magistratura senese che, lo speriamo fiduciosi, sarà in grado di far chiarezza su tutti i punti oscuri dell’operazione.
Ma a prescindere da eventuali reati o speculazioni, è drammatica come la vicenda sia stata “calata dall’alto”, senza alcuna consultazione civica, come un Re -e relativa corte di tirapiedi e lacchè- che decide delle proprie terre come più gli aggrada: Siena dovrebbe sforzarsi di uscire dalla mentalità medievale in cui è ancora -purtroppo- impantanata.
Prendere coscenza dei propri diritti e doveri, da cittadino e da italiano, è il primo passo verso la costruzione di una città ed una società libera e giusta !
6) Una valutazione sul risultato dei referendum.
Che dire, una vittoria su tutta la linea ! Certo, anche se ci speravo non mi sarei mai aspettato un risultato simile, che dimostra come i nuovi media -tra cui Internet- rappresenteranno il futuro della propaganda e dell’informazione, anche politica. Chi ha perso, a questi Referendum, non è la Destra ma l’intera classe politica tradizionale: ha vinto l’Italia.