La resa dei Conti (del M5S)

Oggi si vota sul Sistema Operativo 5 Stelle l’espulsione di due parlamentari del Movimento 5 Stelle: Massimo Artini e Paola Pinna.

Le motivazioni all’origine del procedimento sono la

[violazione del] codice di comportamento dei Parlamentari M5S sulla restituzione di parte dello stipendio liberamente sottoscritta al momento della loro candidatura senza la cui accettazione non sarebbero stati candidati. […]  è inaccettabile che la cittadina deputata Paola Pinna non faccia bonifici sul fondo per il microcredito da quasi un anno al contrario di tutti gli altri parlamentari che hanno restituito una media di 50.000 euro a testa. Massimo Artini invece da gennaio ha applicato un sistema di rendicontazione personale dove, mancano all’appello 7.000 euro. Nonostante i solleciti del capogruppo e dello staff ad attenersi alle regole, come potete verificare, il cittadino deputato Artini continua a non utilizzare il portale online per le rendicontazioni e quindi a non restituire i rimborsi spese. 

Tuttavia trovo necessario fare alcune osservazioni sul metodo, prima che sul merito. Il MoVimento 5 Stelle ha da sempre utilizzato la Rete come strumento principe per le decisioni attraverso referendum. Hanno diritto di voto tutti gli attivisti (o presunti tale) registrati e certificati sul portale di Beppe Grillo, che ricevono una e-mail di notifica ogni qualvolta viene promosso un referendum, che generalmente ha una finestra temporale di voto piuttosto breve.

In questa occasione, però, le cose sono andate diversamente.

Capitando per caso sul “Il Fatto Quotidiano”, leggo in alto: “ULTIM’ORA: Il M5S vota per l’espulsione di Artini e Pinna“. Confuso e sorpreso, controllo nella posta elettronica: niente, nessuna e-mail. Come ulteriore controllo vado sul portale del Sistema Operativo M5S e scopro, con disappunto, che era in corso una “Consultazione espulsione cittadini deputati Massimo Artini e Paola Pinna“, con scadenza alle ore 18:00 circa di oggi pomeriggio. Ma come ? Viene promossa una votazione così importante e, oltre a non ricevere alcuna notizia, non mi è dato neppure tempo sufficiente per potermi informare (per la cronaca, la mail mi è arrivata alle 14:02) ?

E poi, viene chiesta l’espulsione di DUE parlamentari per DUE motivi diversi ma la votazione è unica ? E se ritenessi, ad esempio, che uno dei due può rimanere ? 

Per concludere, come mai nel testo dell’accusa non c’è alcun spazio per la difesa dei due “imputati” ? Anche nei processi per i peggiori assassini, per persone che si sono macchiate dei delitti più efferati, viene concessa la difesa perché il giudice deve sentenziare “al di là di ogni ragionevole dubbio” ! E qui, in questo caso, dove si chiede di esprimersi in merito all’espulsione di DUE deputati, non vi è spazio per la difesa ?

Eppure entrambi i deputati hanno già spiegato le loro motivazioni, che sono comunque elemento necessario per formarsi una opinione prima di votare. In particolare, Massimo Artini è intervenuto sul suo blog, dove alla pagina RENDICONTAZIONE spiega che

Come altri colleghi, sto pubblicando la mia rendicontazione per i mesi che vanno da Gennaio 2014 a Giugno 2014, in attesa di vedere pubblicata la mia rendicontazione sul sitowww.tirendiconto.it, così come deciso insieme al capogruppo.

La deputata Paola Pinna si affida alla sua Pagina Facebook e si difende così:

Non è vero che mi son tenuta i soldi ma ho versato la parte prevista dal codice di comportamento al Fondo di garanzia per le PMI e i risparmi sui rimborsi forfetari di soggiorno a Roma alla Caritas. Perchè c’è chi sta molto peggio di chi ancora può chiedere un prestito seppur assistito da garanzia dello Stato: c’è anche chi ha chiuso l’attività e chi ha perso il lavoro o non l’ha mai avuto.  Sul sito tirendiconto abbiamo deciso di non pubblicare in 18 perchè ci sono troppi dubbi sulla gestione e attendiamo delle risposte. Tutti abbiamo pubblicato i rendiconti sui nostri blog. Sul mio blog www.paolapinna.it sono caricate le contabili dei bonifici fino al mese di settembre, tre mesi in più rispetto al blog.

Alla luce di questo, l’espressione del voto si basa sulla fiducia verso i soggetti in causa: da una parte Beppe Grillo (o il suo Staff, che ad oggi ancora non riesco ad identificare con nome e cognome…), dall’altra due deputati, Massimo Artini (che conosco personalmente) e Paola Pinna.

Personalmente non me la sono sentita di dare un giudizio “oltre ogni ragionevole dubbio” e pertanto, lungi da me assumere un atteggiamento fascista e forcaiolo, più consono ai processi sommari da piazza che da un MoVimento serio che ha, come obiettivo, andare a governare questo Paese.

Non voglio neppure pensare che, come alcuni hanno paventato, la decisione di espellere Massimo Artini sia dettata dalla presa di posizione critica a seguito dei risultati elettorali delle regionali in Emilia-Romagna e Calabria, dicendo che “non si può continuare a dire che va tutto bene“. E non voglio dare credito alle voci di corridoio che vorrebbero far originare la richiesta di espulsione da alcuni Meetup toscani, anche se è innegabile l’esistenza di alcuni contrasti ra i gruppi in regione.

Pertanto, concludendo, non avendo sufficienti elementi per giudicare e non potendo avere il tempo sufficiente per farlo (la votazione scade stasera alle 18:00), ho scelto NO. Non è una votazione di merito ma sul metodo: un metodo sbagliato che spero e mi auguro non venga ripetuto, perché è troppo il male che viene fatto al MoVimento quando si fanno le “epurazioni”.

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