“In una società libera l’informazione deve penetrare dovunque.”
Eugene Helpmann
Il portale Covidleaks è nato da neanche un mese e già sta raccogliendo informazioni anonime relative alla pandemia. L’iniziativa, nata dall’Associazione Luca Coscioni insieme a “Soccorso civile”, ha come obiettivo la pubblicazione di tutti i dati sul Covid19 in formato aperto e disaggregati.
Una battaglia che stanno portando avanti anche altre realtà come l’associazione OnData e l’iniziativa DatiBeneComune, di cui abbiamo già parlato, e che ancora non ha visto adeguata e soddisfacente risposta da parte delle Istituzioni.
CovidLeaks nasce sulla scia di tutte quelle iniziative di hacking civico ispirate a WikiLeaks: raccogliere le segnalazioni anonime e pubblicarle sul web, a disposizione di chiunque.
Ad oggi, come si vede nella pagina delle segnalazioni pervenute, hanno risposto tre regioni: Lombardia, Veneto e Toscana.
Una veloce lettura dei dati pervenuti, di cui ricordo –come da disclaimer ben visibile sulla pagina– che “non ci è possibile garantire l’integrità dei dati“, mostra elenchi piuttosto dettagliati dei contagi da virus SARS-CoV19 suddivisi per comune e/o ambito territoriale.
Dati che avremmo voluto avere in forma pubblica e ufficiale da parte delle Istituzioni. Credo che sia deludente e umiliante, per tutti noi cittadini, dover far ricorso al senso civico dei whisleblowers che hanno accesso a questi dati che, rischiando anche conseguenze importanti, decide di contribuire per una migliore consapevolezza del fenomeno CoVID19 nel nostro Paese.
E’ solo grazie alle tecnologie crittografiche e di pseudoanonimato, come TOR, che i whistleblowers possono inviare in modo ragionevolmente sicuro i dati di cui sono in possesso al portale CovidLeaks: se avete informazioni o altro materiale che può essere utile alla causa, installate il browser TOR e inviate il tutto anonimamente attraverso il modulo che trovate a questa URL: ote42ni3gjwg6oiwxlhj44qo6jd5yffkn2xdeczuddb2aowrywwushqd.onion
Nella speranza, ovviamente, che le Istituzioni pubblichino al più presto tutti i dati relativi alla pandemia in formato aperto e disaggregato. Così che la piattaforma CovidLeaks diventi inutile.
Potete seguire CovidLeaks anche sua Twitter, hashtag #CovidLeaks