Pedonalizzazione del centro storico di Siena: disagio o opportunità ?

Anche questa mattina sulle pagine di un quotidiano locale il grido di allarme dei commercianti del centro storico in vista dell’imminente falsa “pedonalizzazione della Y storica” (Chiariamo subito perchè “falsa”: in realtà non si pedonalizza alcunché ma si restringe solamente la finestra di accesso nelle vie di Banchi di Sotto, Banchi di Sopra e Via di Città per la consegna delle merci. E si limita il traffico ad alcune categorie di veicoli. Niente di più, nessuna vera pedonalizzazione in essere).

La questione è certamente controversa.

Da un lato c’è chi apprezza un centro storico senza auto (e soprattutto senza camion merci) dove poter passeggiare tranquillamente senza dover respitare gas di scarico o rischiare di essere investito ad ogni angolo.

Dall’altra c’è chi reclama il diritto a poter lavorare.

In questi casi credo che non esista una soluzione capace di accontentare tutti perché si tratta di interessi radicalmente opposti. Ma allora, cosa fare ?

Credo che una delle prime cose che una Amministrazione capace e lungimirante dovrebbe fare è guardare a quei modelli cittadini che funzionano e che hanno dato vantaggi nel medio/lungo periodo.

In Europa, all’avanguardia nella pedonalizzazione troviamo città come Parigi, Nizza e Barcellona (http://www.diarioromano.it/parigi-nizza-barcellona-quelle-citta-che-scelgono-i-pedoni/), metropoli che hanno un turismo fiorente e che non hanno risentito, se non in minima parte, delle scelte dell’Amministrazione di chiudere al traffico il centro.

Ma anche senza andare troppo lontano, restando ad esempio in Toscana, abbiamo Lucca a dare un esempio interessante di pedonalizzazione del centro storico (http://iltirreno.gelocal.it/lucca/cronaca/2016/08/02/news/cosi-ho-cambiato-lucca-1.13907894), modello preso di esempio anche da altre amministrazioni come Alba e Treviso.

Certo, non sarà facile cambiare abitudini e doversi reinventare anche l’organizzazione del lavoro. I cambiamenti sono sempre faticosi e forse anche l’Amministrazione senese poteva adottare una strategia meno drastica (anche se in realtà, come già detto, con questa “pedonalizzazione” cambia ben poco rispetto al passato).

Tuttavia credo che si tratti, anche qui, di sapersi adattare ai cambiamenti della società: cosa vogliono i cittadini, ed i turisti, che vivono e vengono a visitare la nostra bella città ? Un centro storico pieno di auto e smog o una città godibile in tutta tranquillità ?

I dati ci dicono (http://www.azioniquotidiane.info/articoli/vivere-in-citt-mobilit-e-trasporti-progettare-la-citt/le-ricadute-economiche-di-zone) che “le attività commerciali situate nelle zone a traffico ridotto di New York abbiano incrementato il fatturato dei negozi e degli esercizi, con punte che in alcuni casi hanno sfiorato un aumento del 50%“.

Se funziona a New York, perché non deve funzionare anche a Siena ?

 

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