La domanda, a dire la verità, mi era già sorta molti mesi fa. A tal proposito, durante una commissione di Garanzia e Controllo in cui si trattava di questi temi, chiedi esplicitamente all’assessore il motivo per cui non sono stati installati dei raccoglitori differenziati per tipologia di rifiuto nel Centro Storico di Siena (in realtà non ci sono neppure fuori…). La motivazione addotta, se ricordo correttamente, era per “problemi di estetica”: gli attuali cestini sono in ferro battuto e sono adatti al contesto medievale della città: trovarne di simili ma con scomparti separati sarebbe un costo piuttosto alto, considerando anche la scarsa quantità (se rapportato agli altri RSU) dei rifiuti prodotti. A questo punto meglio mescolare tutto ed incenerire, no ?
Cestino a tre scomparti per la raccolta differenziata urbanaIl caso volle che pochi giorno dopo, recatomi a Casole d’Elsa per una festa (di cui ho già parlato in questo blog), vidi che proprio nel centro storico del borgo, peraltro molto simile al contesto senese, l’amministrazione ha installato dei cestini a 3 scompartimenti proprio per favorire la raccolta differenziata: un segno di civiltà che Siena, la mia città, non ha evidentemente deciso di cogliere.
Del resto che l’Amministrazione Senese non sia particolarmente attenta alla gestione dei rifiuti lo dimostrano le stesse cifre sulla RD pubblicate anche sul BURT: relativamente al 2013, la percentuale di raccolta differenziata nel nostro comune è ferma al 45,65% ! Tuttavia la situazione del capoluogo non è così diversa dal resto della provincia senese, ad esclusione del Comune di Chiusi, unica amministrazione ad aver superato la quota di legge ed attestandosi ad un ottimo 69,7%. E, guarda caso, per l’intera provincia il servizio di raccolta e smaltimento è sempre stato affidato al medesimo soggetto, ieri SienaAmbiente ed oggi, consorziato ed ampliato a livello di ATO Rifiuti Toscata Sud, con 6Toscana.
Proprio oggi –quando si dice le coincidenze !– su un quotidiano locale è apparso un articolo che punta il dito sulla pessima immagine che questi cestini, ricolmi all’inverosimile, danno alla città.
Da notare poi che gran parte dei rifiuti provengono direttamente dai bar, pizzerie e gelaterie del centro: è quasi tutto cartone, carta, vetro e plastica e potrebbero essere agevolmente differenziati senza grandi sforzi e con un recupero quasi totale del materiale, come peraltro indicato molto chiaramente dalla Direttiva 2008/98/CE che, ripresa dal quaderno tecnico pubblicato dalla Giunta Regionale Toscana (“Sistemi di Calcolo delle Raccolte Differenziate” Vol. 1), recita:
Forse, ma sono solamente ipotesi, la mancata volontà di perseguire un reale percorso per incrementare la raccolta differenziata potrebbe spiegarsi nei cospicui investimenti realizzati negli anni passati dalla società SienaAmbiente Spa, la maggiore azionista di 6Toscana, soprattutto sull’Inceneritore di Fosci, Poggibonsi, inaugurato nel 2008 e costato svariati milioni di euro. Non stupisce che, come confermato anche da articoli a mezzo stampa, l’inceneritore non riesca ad essere utilizzato a pieno regime (71.000 t/anno), non riuscendo a superare le 52.000 t/anno: l’energia elettrica prodotta e ceduta nella rete (43.000 MWh/anno, come si apprende dalla scheda tecnica sul sito web di SienaAmbiente) sicuramente potrebbe essere di più…se solo ci fossero più rifiuti da incenerire !!!!
Ovviamente queste sono solamente mie supposizioni personali ma, come diceva un famoso politico ormai defunto, a pensar male…