Presentato oggi dall’Ass. Maggi e discusso nell’aula consiliare il PUM – Piano Urbano della Mobilità – per il Comune di Siena.
Nel preambolo dell’atto si legge che
i piani urbani del traffico sono finalizzati a ottenere il miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione degli inquinamenti acustico e atmosferico e il risparmio energetico, in accordo con gli strumenti urbanistici vigenti e con i piani di trasporto e nel rispetto dei valori ambientali, stabilendo le priorità e i tempi di attuazione degli interventi;
Su questi temi Siena è colpevolmente in enorme ritardo: l’ultimo Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU),
approvato con Delibera C.C. n. 49 del 6 febbraio 2001, risale appunto ad oltre 14 anni fa. E la città, in questi ultimi 14 anni, è totalmente cambiata: dopo un decennio di progressivo allontanamento dal centro storico, con un aumento del pendolarismo dai centri abitati limitrofi alla città (Monteroni d’Arbia, Sovicille, Arbia e Castelnuovo B.ga, Castellina, Monteriggioni…), provocato anche e soprattutto dalla bolla immobiliare che ha investito anche il centro storico senese, negli ultimi tempi assistiamo ad un nuovo “tentativo” di inurbamento, complice il calmierarsi del costo degli immobili, reso però estremamente difficile dalle mutate condizioni di organizzazione della città, progressivamente trasformata in quella “Sienaland” di cuì già molte altre volte ho avuto modo di parlare.
Anzi, per essere precisi le statistiche ci dicono che il numero di abitanti del centro storico è in sensibile diminuizione, dai 11096 residenti del 2010 ai 10504 del 2014: “meno 600” cittadini in soli 4 anni.
Eppure, pur essendo Siena il primo esperimento italiano di ZTL (1962), da oltre 14 anni la mobilità a Siena è stata totalmente trascurata. Anzi, le amministrazioni che si sono susseguite hanno ristretto progressivamente l’accessibilità dei residenti alla città senza parallelamente agevolare i cittadini disincentivandoli nell’uso del mezzo privato per le loro esigenze di mobilità. Mancano, a Siena, corsie riservate ai “tram” (i bus).
Mancano piste ciclabili, che dovevano essere realizzate ben prima dell’introduzione del bike sharing #sipedala.
Manca una strategia per supplire alla carenza di posti auto nel centro storico, come ad esempio la possibilità -per chi paga il “bollino” ZTL, tra i più cari d’Italia- di parcheggiare nelle strutture della SienaParcheggi (società 100% di proprietà del Comune di Siena) a fronte di una chiara situazione di overbooking (si vendono più bollini di quanti sono i posti auto realmente disponibili).
Manca, nel PUM presentato, anche un adeguato sistema di organizzazione per i flussi di traffico in ingresso dalle periferie e centri abitati limitrofi alla città, con i pochi -pochissimi- parcheggi scambiatori perennemente congestionati e senza alcuna “navetta” adeguata alle esigenze dei pendolari !
Questo PUM è un semplice elenco delle azioni compiute fino ad ora da questa Amministrazione (clicca qui per leggere il testo completo dell’atto), senza alcuna reale innovazione o strategia di ampio raggio: si sofferma su interventi “spot”, alcuni anche di buonsenso, ma senza adeguata pianificazione per quanto riguarda un reale disincentivo all’uso del mezzo privato, responsabile di oltre il 22% delle emissioni inquinanti nell’atmosfera.
In tutto questo, l’unico piccolo accenno di confronti con i cittadini è in calce, principio che poi è stato efficacemente sintetizzato dall’intervento del Sindaco quando asserisce “prima ascoltiamo i cittadini e poi decidiamo“. Ovviamente, inutile sottolinearlo, senza alcun vincolo perché, come ha subito sottolineato la capogruppo del PD, “abbiamo la responsabilità di prendere le decisioni“.