Raccolta differenziata: come ti sbeffeggio il cittadino corretto

Anche in questo Paese martoriato da una gerontocrazia partitocratica imperante, che soffoca ed opprime nel grigiore della corruzione e del clientelismo tutti i raggi di sole che, prepotentemente, cercano di uscire, ci sono tanti cittadini che si impegnano nella raccolta dei rifiuti e praticano la raccolta differenziata come si deve, separando la carta dalla plastica, il vetro dal cartone, l’umido dall’alluminio.

Questo comportamento virtuoso, unito all’impegno di altrettante virtuose pubbliche amministrazioni che hanno supportato ed incentivato la raccolta differenziata, ha subito proprio in questi giorni un gravissimo INSULTO da parte del Governo, che tramite una bozza del ddl collegato alla Stabilità, in materia ambientale, dal titolo “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali“, all’articolo 18 recita testualmente:

Articolo 18

(Misure per incrementare la raccolta differenziata)

All’articolo 205, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sono apportate le seguenti modifiche:

a) al comma 1, le parole: “Fatto salvo quanto previsto al comma 1-bis” sono soppresse e le parole: “ambito territoriale ottimale” sono sostituite dalla seguente: “Comune”;

b) al comma 1, alla lettera a) le parole: « entro 31 dicembre 2006» sono sostituite dalle seguenti: «entro il 31 dicembre 2014»;

c) al comma 1, lettera b) le parole: « entro il 31 dicembre 2008» sono sostituite dalle seguenti: «entro il 31 dicembre 2015»;

d) al comma 1, lettera c), le parole: « entro il 31 dicembre 2012» sono sostituite dalle seguenti: «entro il 31 dicembre 2016»;

Paradossale che il sottotitolo di questa vergogna sia “Misure per incrementare la raccolta differenziata“…ma quale stimolo può avere una Amministrazione Pubblica a perseguire gli obbiettivi quanto la motivazione a tale scempio è:

Lo slittamento dei termini si rende necessario per adeguare il dato normativo al dato reale e per evitare che i Comuni incorrano nelle sanzioni correlate al mancato raggiungimento di tali obiettivi negli attuali termini di legge.

Cioè, visto che la stragrande maggioranza delle Amministrazioni Comunali italiane è stata incapace di raggiungere gli obbiettivi di R.D. , invece di sanzionarli spostiamo in avanti i termini ! Semplice, no ? 

Ma continuiamo nella spiegazione:

Tale modifica si rende necessaria anche alla luce dei recenti dati sulla raccolta differenziata dai quali si evince che gli obiettivi previsti dalla normativa vigente non sono stati perseguiti a livello omogeneo sul territorio nazionale. Attualmente la percentuale media nazionale di raccolta differenziata si attesta sul valore del 39,9% (dato preliminare Fonte Ispra: Rapporto Rifiuti urbani Ed. 2013).

Senza parole. E quei Comuni, pochi, che invece ci sono riusciti ? Ma la giustificazione è la ciliegina sulla torta:

Le difficoltà nel perseguimento di tali obiettivi sono, in parte, imputabili ad alcune modifiche normative che nel corso degli ultimi anni hanno cambiato il regime delle competenze nella gestione dei rifiuti.

Certe volte è veramente difficile trovare la motivazione per continuare a combattere. Questo disegno di legge, che è stato approvato in quanto collegato al DDL originario, vanifica non solo tutto quanto ho denunciato durante l’ultimo consiglio comunale sulla Raccolta Differenziata a Siena ma anche la possibilità, per i cittadini, di chiedere i “danni” all’Amministrazione per la maggiorazione del 20% a seguito del non rispetto dei limiti fissati dall’articolo 205 del D.Lgs 152 del 2006.

Lapalissiano: ci prendono per il culo.

Riferimenti ed altre fonti sul tema:

 

Questo articolo è stato visto 12 volte (Oggi 1 visite)

Hai trovato utile questo articolo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.