E’ esplosa la polemica sulla questione RAI e sul concetto stesso di servizio pubblico. Nello specifico, la Casa delle Libertà ritiene che la RAI, con programmi diretti ad attaccare il premier ed il suo governo, non offra ai cittadini quello che, secondo loro, sarebbe servizio pubblico. Ma allora, domando, cosa si intende per servizio pubblico ?
La RAI, come avviene in gran parte di Europa, è una emittente pubblica: significa che, a differenza di un privato, ha degli obblighi precisi e deve offrire un tipo di programmazione rivolto al paese di una certa qualità. La questione del canone, inteso come sovvenzione alla RAI, in realtà non è così: il canone è una tassa sul possesso (Regio decreto-legge 2 febbraio 1938 n. 246) di apparecchi atti o adattibili a ricevere il segnale radiotelevisivo (ivi compresi computer, videocitofoni, monitor, cellulari…) .
Detto questo, tanto per chiarire alcuni equivoci, è assolutamente assurda la campagna della CdL contro il canone RAI. Purtroppo non siamo nuovi a debaclè di questo genere: ricordate quando il ns Presidente del Consiglio Berlusconi disse che è giusto evadere le tasse se sono troppo alte ?
Oltretutto vorrei ricordare che è il Parlamento a fare le leggi…
Passiamo ora all’argomento di attualità: RAI e servizio pubblico. Per chiarire subito la mia posizione, trovo assolutamente sconcertante questo bieco tentativo di censura da parte della CdL. Il servizio pubblico, in quanto tale, ha il dovere di informare i cittadini. Anche attraverso programmi palesemente faziosi. O forse pensiamo che Porta a Porta non sia di parte ?
Programmi come Report, che mostrano l’Italia dalle telecamere ed intervistano le persone, sono tutti preparati per dare addosso al governo oppure sono lo specchio dello stato del nostro paese ? Preferiamo credere che và tutto bene oppure essere messi davanti alla triste realtà ? Ignorare i problemi non significa risolverli.
Il Premier si lamenta dei programmi contro di lui. Ma è come guardare il dito ignorando la luna. Chiediamoci se il comportamento, mai smentito, del Premier sia di interesse pubblico o meno. Ricordiamoci che Berlusconi è Presidente del Consiglio e ci rappresenta in molte sedi istituzionali. Voi vi sentite rappresentati da un Premier che invita le “giovani ragazze belle a sposare un miliardario” o che partecipa a feste, a prescindere o meno che sapesse della professione delle astanti, per poi intrattenersi -nella notte- con le prescelte ? Non mi risulta che quando venne beccato l’On. Mele con una prostutita, e poi si scoprì che partecipava a festini, si gridò allo scandalo del servizio pubblico. Allora mi viene in mente una domanda del sindaco di Bari Michele Emiliano, quando ha chiesto: c’è un limite, nella CdL, oltre il quale la leadership del premier (Berlusconi) può essere messa in discussione ?
Questo, più che un post, vuole essere di spunto per un dibattito. Dite la vostra !