Se vince il SI…

Leggo l’ultimo post sul blog di Beppe Grillo, relativo alla mozione d’ordine per uscire dal Parlamento. Le parole del “Parlamento in Piazza” hanno il sapore dell’ultimatum:

(gli altri Parlamentari, ndr) …Ci guardano con il sorriso sarcastico di chi ha il potere per diritto divino, di: “Io sono io e tu non sei un cazzo” e ci ignorano. Allora, che ci rimaniamo a fare in Parlamento? A farci prendere per il culo, a sostenere un simulacro di democrazia mentre questi fanno un colpo di Stato? Rimarremo ancora fino a quando sarà possibile cercare di impedire il colpo di Stato con l’eliminazione del Senato elettivo. […] Meglio uscire e parlare con i cittadini nelle piazze di Roma e d’Italia, meglio fare agorà tutti i giorni tra la gente che reggere il moccolo ai traditori della democrazia e della Patria. Li lasceremo soli a rimestare le loro leggi e usciremo tra i cittadini. 

Sei favorevole al Parlamento in piazza per denunciare il tentativo di colpo di Stato in atto?

L’esperienza di questi anni mi insegna che la visione di Beppe Grillo (e Casaleggio) è spesso capace di “andare oltre”, tuttavia in questo anno e mezzo che il MoVimento 5 Stelle è in Parlamento la situazione mediatica non è cambiata molto: dati alla mano, ancora oltre il 70% degli Italiani si informa tramite la TV. Ed è proprio la TV, purtroppo, ad essere lo strumento più potente in mano al regime che le altre forze politiche hanno instaurato in questi anni, dal 1994 in poi.

L’Italia è ancora una Telecrazia dalla quale solamente il ricambio generazionale potrà farci fuoriuscire. Aggiungiamoci anche un elettorato perlopiù culturalmente ignorante (la distruzione della “scuola pubblica” aveva questo obiettivo, peraltro perfettamente riuscito !), ancora stregato dai venditori di snake-oil, impoverito da una pressione fiscale insostenibile e disilluso dall’incertezza di un futuro che l’humus per una dittatura “soft” è servito.

Come ha detto Marco Travaglio di recente, in una intervista, oggi i colpi di stato non si fanno più con i carri armati: si interviene direttamente sulle basi fondanti della società, sulla Costituzione, sull’ordinamento democratico. E questo avviene quando i cittadini, il popolo, è distratto o connivente.

Per questo non è adesso il momento di mollare la presa. 

Sono tutti ammaliati dall’incantatore di serpenti fiorentino che, in perfetta continuità con il suo predecessore, il condannato di Arcore, utilizza la TV come strumento di distrazione di massa. Ed una discreta percentuale di Italiani gli crede.

E’ presto, è ancora troppo presto per un cambiamento. Ancora troppi interessi e troppa ricchezza da spartire, sempre tra amici. Se molliamo adesso, uscendo dal Palazzo, rinunciando al nostro ruolo di controllo e denuncia, è finita.

Forza, adesso è il momento di resistere !

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