Slaugherbots – La prossima guerra sarà combattuta con i droni ?

“La tecnologia per realizzarli esiste già”

Uno dei film che forse più di altri ha segnato la mia generazione è stato Terminator, dove si immaginava un futuro post-apocalittico dove i robot, conquistata l’indipendenza grazie all’AI (Artificial Intelligence), sconfiggevano la razza umana.

Forse per questo sono rimasto abbastanza perplesso da un video, segnalatomi da un amico, sul possibile uso dei droni per colpire le persone (criminali, nemici, terroristi…) in modo del tutto autonomo.

Senza voler passare da credulone, il video mi ha comunque fatto riflettere ed anche preoccupare. Ci sono alcuni aspetti su cui vale la pena di porre l’attenzione, tra cui le famose 3 leggi dei Robot elaborate dal famoso scrittore di fantascienza Asimov nel 1942:

  1. A robot may not injure a human being or, through inaction, allow a human being to come to harm.
  2. A robot must obey the orders given it by human beings except where such orders would conflict with the First Law.
  3. A robot must protect its own existence as long as such protection does not conflict with the First or Second Laws.

che, negli anni, hanno guidato il mondo scientifico ed accademico durante lo sviluppo delle tecnologie robotiche. Tuttavia, senza necessariamente immaginare scenari apocalittici da SkyNet, già le forze militari utilizzano gli UAS (Unmanned Aircraft Systems, detti “droni”) per colpire i nemici in territorio ostile, senza necessità di dispiegare forze militari sul territorio.

E’ chiaro che nel video si parla di una ulteriore evoluzione della tecnologia attualmente esistente: l’uso di migliaia di piccoli droni, dotati di carica esplosiva e di un processore capace di identificare, in modo del tutto autonomo, il proprio obiettivo. E’ vero che ormai le tecnologie di riconoscimento facciale sono evolute e permettono di identificare, in modo molto preciso, tanto che in alcuni paesi, come la Cina, questa tecnologia sarà utilizzata per l’identificazione dei sospettati e dei criminali, attraverso le telecamere piazzate sul territorio. Tuttavia il riconoscimento facciale non è ancora così preciso come ci si aspetterebbe, ma la rapidità dell’evoluzione tecnologica nel settore delle reti neurali e dell’intelligenza artificiale fa immaginare un futuro non troppo remoto in cui ogni nostro movimento sarà tracciato con precisione (e già oggi, tramite gli smartphone, è praticamente così).

Esagerazione ? Fantasie ? Non saprei. Quello che però è evidente è che la miniaturizzazione è sempre più spinta, così come le capacità di operare in autonomia della tecnologia, ad iniziare dal “pilota automatico” introdotto ormai in alcuni veicoli commerciali. Se da un lato la tecnologia è indubbiamente un valido aiuto, dall’altro si aprono scenari decisamente preoccupanti.

In questo sarà compito della classe politica stabilire dei confini invalicabili anche per la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie, poiché il confine che separa il giusto dallo sbagliato è sempre più labile e facile da superare.

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