#troppogravepertacere, la campagna social di protesta dei cittadini abruzzesi

TL;DR In seguito all’attacco ransomware da parte della gang cybercriminale Monti alla ASL1 Abruzzo e la conseguente pubblicazione sul web di dati sanitari dei pazienti, anche l’opinione pubblica si sta muovendo tra richieste di risarcimento e campagne social per stimolare la classe Politica a intervenire.

L’ACN l’ha definito, in una nota stampa, come “uno degli atti di pirateria informatica più rilevanti accaduti negli ultimi mesi“. Parliamo dell’attacco ransomware all’ASL1 Abruzzo, di cui ho parlato in un altro articolo (ASL1 Abruzzo colpita dalla ransomware gang Monti), le cui conseguenze stanno avendo effetti mediatici dirompenti e del tutto nuovi, almeno per il nostro Paese, rispetto a quanto accaduto in altre situazioni analoghe.

Anche se la Direzione Aziendale della ASL1 ha dichiarato che “Attacchi di pirateria informatica si sono verificati e continuano, mentre scriviamo, a verificarsi colpendo Aziende Sanitarie in tutta Italia. La ASL di L’Aquila, dal canto suo, ribadisce di aver messo in campo tutte le azioni e le misure possibili per garantire la continuità dei servizi e ci scusiamo per i disagi subiti dai pazienti.”, la realtà dei fatti è ben poco rassicurante. E non solo per i disservizi nei servizi sanitari, con ritardi che possono potenzialmente avere conseguenze anche gravi, quanto per la sempre maggiore consapevolezza delle conseguenze dovute alla diffusione (seppur illecita) di dati personali sanitari.

Proprio in data odierna la stampa riferisce dell’arrivo delle prime 100 richieste di risarcimento danni da parte di cittadini abruzzesi alla ASL1, chiedendo, tra le altre cose, “informazioni dettagliate sulla sottrazione dei propri dati personali, genetici, biometrici e sanitari”.

Il tutto mentre sui social, in particolare sui gruppi Facebook acquilani, sta prendendo piede la campagna #troppogravepertacere, per sollecitare il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, a chiarire ai cittadini come intendono tutelare sia i servizi che i dati personali trafugati da parte della ransomware gang #monti.

La pressione politica sulla vicenda sta aumentando e diverse forze politiche di opposizione promettono battaglia in Consiglio Regionale. Certo è che l’incidente avvenuto è piuttosto grave, a cui si uniscono una serie di inaspettate azioni politiche da parte della ransomware gang Monti.

L’augurio è che dagli errori, di cui è doveroso accertare le responsabilità, si debba anche imparare. Imparare che sottovalutare la cybersecurity, soprattutto nella PA, è un errore strategico e politico enorme, le cui conseguenze possono essere socialmente, economicamente e politicamente molto gravi. In questo deve intervenire la Politica, anche nazionale, che per oltre 10 anni ha falcidiato le competenze nella Pubblica Amministrazione italiana che oggi si trova sguarnita, depotenziata e continuamente umiliata da rinnovi contrattuali ridicoli. Dico da tempo che la PA deve prima di tutto tornare a essere attrattiva per i migliori, i più competenti, i più bravi, offrendo loro condizioni di lavoro adeguate e stipendi dignitosi. Altrimenti, incidenti come questi temo che ne vedremo altri, purtroppo.

#troppogravepertacere

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