Un natale senza regali

Quando si avvicina il periodo natalizio il mondo intorno a me, improvvisamente, sembra come impazzire. L’attività frenetica preferita nel mese di Dicembre è la ricerca del “regalo perfetto” da incartare e piazzare sotto l’albero, in attesa che venga scartato e, con gioia più o meno simulata, si riceva un “grazieeeeee !!!!“.

Natale, ormai da molti anni, è sinonimo di regali.

NOTA BENE: È curioso come un articolo che ho scritto nel lontano 2014 sia ancora terribilmente attuale. Comunque, considerate che è un articolo che ho scritto nel 2014.

Che sia un dono importante o un semplice pensierino, la frenesia del regalo diventa un vero e proprio lavoro: si inizia con la lista delle persone a cui deve essere trovato un dono, per continuare con la ricerca del regalo perfetto (che ovviamente varia a seconda dei gusti del destinatario). Talvolta la ricerca diventa infruttuosa e così si ripiega su un “piccolo pensierino” perché “sai, quest’anno non sapevo veramente cosa regalarti !“.

L’apoteosi si raggiunge nei giorni immediatamente precedenti il Natale, dove la ricerca vorticosa degli ultimi regali si trasforma in una vera festa per i commercianti che, proprio in questo periodo, riescono a vendere veramente di tutto e di più. Ma del resto non stupisce che il Natale sia particolarmente apprezzato proprio per l’aspetto commerciale e non  –Paese di ipocriti che siamo- per gli aspetti religiosi e culturali !

Sobrietà“, si sente ripete ovunque, mentre carrelli della spesa strapieni di cibo di ogni genere vengono sospinti fuori dai supermarket, letteralmente presi d’assalto per la preparazione del “cenone”. E poi c’è l’immancabile mantra della “crisi”, diventato ormai più una sorta di contemporaneo intercalare in ogni frase, come a voler giustificare il budget sempre più risicato per i regali natalizi.

Per finire, immancabili come una “Poltrona per Due” la sera di natale, le proiezioni della Confcommercio o della Confesercenti, costantemente in ribasso, anch’esse ovviamente “colpa della crisi” e dell’aumento dell’inflazione, oltre al “ridotto potere d’acquisto delle famiglie“. Ovviamente non può neppure mancare il servizio al TG su dove passeranno la serata di Natale gli italiani, con l’immancabile rassegna di cibi natalizi e le ancor più immancabili interviste ai ristoratori, prontamente seguite dai consigli del dietista, per tornare velocemente in forma dopo gli stravizi delle feste.

Bene, sappiate che nulla di tutto questo ha fatto parte del mio ultimo Natale. Anzi, a essere proprio sincero, degli ultimi tre natali, quando ci siamo resi conto, insieme a mia moglie, che tutto quello che vi ho raccontato è un rituale totalmente insensato e stupido, lontano anni luce dal messaggio del Natale (credenti o meno che siate: considerate che, chi vi parla, è agnostico).

Così, con coraggio, abbiamo deciso che non avremmo fatto regali ed abbiamo informato amici e parenti che non ne volevamo: questo ci ha immediatamente donato una incredibile sensazione di leggerezza, relax e calma.

No, non è una “Fuga dal Natale” ma la semplice constatazione che donare è un atto che non ha nulla a che vedere con il Natale. Donare, o regalare, può essere fatto in qualsiasi momento dell’anno: l’importante è farlo con il cuore.

Buon Natale.

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