“Essere in vacanza è non avere niente da fare e avere tutto il giorno per farlo.”
Robert Orben
Da qualche anno, almeno dall’avvento dell’Era degli Smartphone, anche la vacanza ha cambiato abitudini. Sin dalla sua organizzazione, il ruolo della tecnologia e della Rete in questo piacevole aspetto della nostra quotidianità è diventato sempre più preponderante. L’innovazione, nel settore turistico, ha portato sicuramente molti vantaggi ma anche qualche insidia che è bene conoscere, per evitare spiacevoli inconvenienti.
Dove andiamo in vacanza?
Scegliere la meta delle vacanze è il primo step, forse il più complicato. Ma anche molto personale. C’è chi è innamorato della Sardegna, chi non è vacanza se non è “Salento”, chi alle calde giornate estive in riva al mare preferisce i freschi panorami montani e chi, invece, preferisce lasciarsi ispirare dalla visita alle città d’arte. Negli anni pre-Covid, quando viaggiare significava anche poter andare all’estero con la stessa facilità dell’Italia, erano in molti a preferire le ferie oltre confine, dalla Grecia alla Spagna, dalla Croazia alle mete più esotiche e lontane.
La Rete ci viene sicuramente in aiuto, permettendoci di cercare sui siti specializzati l’ispirazione giusta e poi approfondire sui vari portali tematici (ormai ogni regione/zona turistica ne ha almeno uno). Consiglio anche di dare uno sguardo su WikiTravel, iniziativa wiki per la realizzazione di una piattaforma libera e gratuita di consigli turistici.
Chiaramente, in questi portali tematici viene mostrato il meglio nel momento migliore. Sono vere e proprie “vetrine” dove si cerca di vendere un prodotto, il territorio, per convincere il viaggiatore indeciso a visitarlo. Per capire bene la situazione reale di un certo luogo, consiglio di sfruttare le potenzialità di Google StreetView.
Se il posto scelto ci soddisfa, passiamo alla fase successiva: la ricerca dell’alloggio.
Dove alloggiare?
C’è chi vuole le comodità di un hotel con pranzo e cena inclusi, chi invece preferisce la libertà e indipendenza di un appartamento. C’è anche chi viaggia in camper o preferisce l’avventura del campeggio. Insomma, si può viaggiare in molti modi e per ognuno di essi la Rete ci viene in supporto.
Per la ricerca di un hotel, il motore sicuramente più noto è Booking.com. Merita ricordare sempre che questo famoso portale di prenotazioni, leader nel settore, chiede agli esercenti percentuali di commissione importanti, anche fino al 20% della prenotazione stessa: valido motivo per tentare, dopo aver individuato la struttura, una prenotazione diretta (telefono/e-mail/sito web della struttura) chiedendo un piccolo sconto: tentar non nuoce, e qualche volta mi è capitato di risparmiare attraverso una prenotazione diretta. Esistono poi anche altri portali, come Expedia, Venere etc…: in questo caso, usare un metamotore di ricerca come Trivago aiuta a far risparmiare tempo. In certe zone sono stati creati anche motori indipendenti, che chiedono commissioni più basse e, quindi, permettono di spuntare tariffe migliori: se ne avete qualcuno da segnalare, non esitate a farlo (nei commenti)!
Per chi preferisce sistemazioni indipendenti, può provare a cercare su Airbnb, HomeAway o Vrbo.
Per i campeggi esistono motori di ricerca specifici, come Campeggi.com. Per i camperisti segnalo il portale Caramaps.
Non dimenticate inoltre che fino al 31 dicembre 2021, chi ha ISEE entro i 40.000€, può beneficiare fino a 500€ del “Bonus Vacanze“ (400€ di sconto diretto in struttura, 100€ da portare in detrazione). Per richiederlo è necessario avere SPID e l’app IO . Anche se non è sempre facile trovare strutture che lo accettano, si tratta di una ulteriore possibilità da tenere in considerazione.
Dove mangiare?
Oltre a dormire, l’altro aspetto essenziale in una vacanza è il cibo. Anche se non sono una persona particolarmente amante delle serate al ristorante, mi piace approfittare delle vacanze anche per gustarmi qualche esperienza enogastronomica di qualità. Non sempre facile, soprattutto nei luoghi più turistici, dove la ricerca di un ristorante con un buon rapporto qualità/prezzo può essere frustrante.
In questo caso, oltre ad alcune app creare appositamente per soddisfare le esigenze del palato, come The Fork, si può sfruttare le potenzialità di Google Maps per cercare il ristorante/pizzeria/osteria più adeguato alle nostre esigenze.
Per chi invece preferisce mangiare a casa, comodamente e senza impiccio, la mia esperienza personale dice di evitare i negozietti troppo turistici (che purtroppo stanno invadendo gran parte dei centri storici) che spesso vendono, a carissimo prezzo, prodotti di modesta qualità. Conviene puntare sui banchi di enogastronomia del mercato settimanale (generalmente, in ogni paese c’è un giorno alla settimana di mercato), dove trovare prodotti del luogo a prezzi adeguati e buona qualità. Anche alcune GDO hanno introdotto, nella loro offerta commerciale, prodotti del luogo: si possono trovare prelibatezze locali a cifre adeguate. Altra buona opportunità sono i mercati rionali oppure direttamente dal produttore. L’unica eccezione di questo mio ragionamento è il pane. Sono un amante del pane, e cerco sempre prodotti di qualità fatti con farine buone e possibilmente locali. Per questo conviene puntare sul panificio del paese, quello che ha il forno, che spesso produce anche dolci e altri prodotti da forno di buona qualità.
Per finire, vi ricordo l’iniziativa TooGoodToGo, di cui avevo già parlato, contro lo spreco di cibo. Anche se siete in ferie, vale la pena verificare se ci sono locali aderenti nelle vicinanze 🙂
Recensioni: quanto possiamo fidarci?
Ruolo essenziale nel Turismo 2.0 sono le recensioni degli utenti. Nel bene e nel male, rappresentano forse l’unico strumento, e sicuramente sono il più importante, per poter tentare di valutare anticipatamente una struttura. Il feedback, infatti, è uno strumento potentissimo nelle mani di noi clienti ma, come ogni strumento dal grande potere, richiede anche una grande responsabilità. Personalmente mi impegno sempre a lasciare recensioni il più possibile obiettive, chiaramente secondo il mio personale punto di vista. Cerco sempre, proprio per senso di responsabilità, di non lasciare recensioni negative e, nel caso, mi impegno a dichiarare la motivazione del voto basso. Credo che sia doveroso, nei confronti della struttura e di chi ci lavora, avere sempre un comportamento corretto e rispettoso. Anche se, purtroppo, non sempre si viene trattati come si dovrebbe e non tutti gli esercenti sono all’altezza delle aspettative.
Tra i portali che negli anni hanno avuto maggiore successo proprio grazie ai feedback dei clienti c’è TripAdvisor, che però è stato al centro di svariate polemiche in merito alla veridicità delle recensioni stesse. Anche Google Maps permette agli utenti di lasciare recensioni sulle strutture, tuttavia anche in questo caso parliamo di recensioni non verificate.
Alcuni portali, come ad esempio i già citati Booking e AirBNB, permettono l’inserimento della recensione solo dopo che si è alloggiato nelle strutture: questo consente di avere recensioni il più possibile “certificate” (quantomeno, la ragionevole garanzia che un cliente ha davvero alloggiato in quella struttura).
La qualità delle recensioni, oltre alla loro affidabilità e correttezza, sono aspetti essenziali per chi si trova a dover effettuare la scelta di una struttura basandosi anche su di esse. Personalmente, leggo sempre le recensioni cercando di scartare quelle troppo entusiastiche e quelle troppo negative. Provo a lavorare su una “media” e capire quali sono gli aspetti positivi e negativi di un certo posto, valutando secondo le mie esigenze e aspettative. Inoltre, alcuni portali, come Google Maps, permettono di vedere se una persona è un recensore abituale (anche attraverso il programma “Local Guides”) oppure no, scremando eventuali feedback fasulli o presunti tale.
Nel considerare le recensioni, inoltre, va messo in conto anche una bruttissima abitudine piuttosto in voga: chiedere sconti in cambio di recensioni positive o minacciare, al contrario, recensioni negative in caso non vengano concessi. La trovo una pratica molto scorretta, dannosa non solo per l’esercente ma per la collettività tutta: mi auguro che venga trovato un sistema per denunciare simili ricatti, del tutto inaccettabili.
Anche in vacanza, non abbassare la guardia!
Se la tecnologia non ci abbandona mai, neppure in vacanza, lo stesso vale per le “inside” che porta con sé! Rovinarsi la vacanza per un click di troppo è un attimo, soprattutto quando siamo rilassati e spensierati: i cybercriminali non vanno in ferie e, anzi, sono proprio nei momenti in cui abbassiamo la guardia quelli più favorevoli a perpetrare lucrose truffe ai nostri danni.
Tendenzialmente, il phishing e lo spam tendono ad aumentare in questo periodo: diffidiamo delle mail che dicono di provenire dalla banca o dal corriere, di modifiche anomale al conto corrente o di pacchi in attesa di essere recapitati. Diffidiamo anche delle mail che ci informano di sanzioni, denunce o altro, poiché questi atti non arrivano certo via posta elettronica!
Attenzione anche a usare il bancomat su ATM “strani” (evitate quelli Euronet, ad esempio), preferendo quelli delle banche più note e verificando che vi siano telecamere della banca a riprendere l’ATM e le zone circostanti (probabilisticamente, sono gli ATM meno attaccati dagli skimmer). Verificate sempre, prima d’inserire il bancomat, che non vi siano segni di manomissione e cercate di nascondere il PIN mentre lo digitate. Consiglio inoltre di attivare le notifiche immediate, via SMS o e-mail, di ogni movimento sul conto corrente: potrebbe evitarvi costosi grattacapi…
Se non siete all’estero, consiglio anche di azzerare (o abbassare tantissimo, tipo a 50€ al mese) i limiti di prelievo contante sui circuiti esteri: sono quelli maggiormente usati nelle truffe con gli skimmer poiché la notifica di addebito arriva con qualche giorno di ritardo, permettendo al truffatore di prelevare contanti in tutta calma.
Per le carte di credito è buona norma non darle mai a terze persone, se non per pagamento in vostra presenza: copiare il numero e il CCV/CVC, per usarla successivamente per acquisti indebiti, è un attimo…
Personalmente faccio sempre una fotocopia di tutte le tessere bancomat e CC, così da avere un riferimento in caso di smarrimento e successiva denuncia: non c’è niente di peggio che perdere la carta di credito e non ricordarsi il numero per bloccarla! Idem per lo smartphone: avere sempre con sé una copia dell’IMEI (numero identificativo univoco del cellulare) e dell’ICCID della SIM (numero identificativo univoco della SIM), necessari in caso di smarrimento e necessità di richiedere il blocco ed eventuale duplicato della scheda.
Importante anche impostare, se non lo avete già fatto, blocco PIN della SIM e il blocco dello smartphone con segno o PIN (personalmente, preferisco PIN numerico) e ricordatevi di impostate la cifratura del file system interno (se potete, anche della miniSD): in caso di smarrimento o furto, proviamo almeno a non semplificare troppo la vita al ladruncolo…
Attenzione alle reti WiFi gratuite e/o pubbliche che trovate in giro, comprese quelle di aeroporti, hotel, navi, negozi… sono Reti la cui sicurezza non è mai certa ed è fortemente sconsigliato usarle per controllare il proprio home banking o altre attività critiche. Cercate sempre di farne a meno, oppure usatele solo attraverso una VPN sicura (es. ProtonVPN).
Per finire, occhio anche a ciò che pubblicate sui social network: bello far sapere agli amici e parenti che siete spaparanzati su una bella spiaggia a migliaia di km da casa. Magari, però, cerchiamo di non farlo sapere anche a eventuali ladruncoli che potrebbero approfittarne per farvi una visitina in casa, a vostra insaputa!
Nella speranza di esservi stato di aiuto, concludo questa veloce rassegna di consigli e suggerimenti augurandovi… buone ferie!