Vita notturna in città

Non sono, ormai da anni, un gran frequentatore della città nelle ore notturne. Non frequento neppure, di conseguenza, i locali notturni senesi e non sono molto aggiornato sulle nuove tendenze connesse alle aperture (poche) e chiusure (molte) degli stessi.

Ieri sera, essendo martedì grasso, ho deciso di raccogliere l’invito di alcuni amici per un aperitivo ed una serata in compagnia e così, anche se a distanza di oltre 10 anni dall’ultimo mio “carnevale in costume“, decido di andare in città.

Inutile che vi descriva la tristezza ed il senso di solitudine che ho provato a passeggiare per una Banchi di Sopra praticamente deserta (orario 22:00-23:00), dove l’unico segno carnevalesco erano i coriandoli e le stelle filanti sulle “lastre”, in attesa di finire nella spazzatura e cancellare anche quest’ultima -ed unica- traccia di festa.

Fortunatamente nei (pochi) locali aperti c’era comunque gente e musica, contribuendo -insieme alla compagnia allegra degli amici- a farmi dimenticare la sensazione di vuoto di pochi minuti prima: eppure ricordo che il martedì grasso la città era sempre in fermento, con gente in maschera a festeggiare lungo il “Corso” ! Cosa è successo in questi ultimi anni ? Cosa è cambiato così nettamente da portare una città a svuotarsi completamente dalla sua “linfa vitale” (che non sono i soldi ma le persone, i cittadini, i giovani) ?

Domande retoriche, se solo pensiamo alle numerose lettere degli ex-proprietari di alcuni locali storici che si sono arresi davanti agli affitti, alla burocrazia impossibile ed alle tasse. Parlo di locali come il Barone Rosso, l’Irish e, solo per ultimo, il Kroeg. Altri resistono, stoicamente, come il Maudit, ed altri nascono, come la Diana, il Cacio & Pere e l’Officina, quest’ultima però subito “bastonata” alla serata inaugurale.

Troppo spesso sento lamentarsi dell’assenza di locali e di vita notturna a Siena, così come sento lamentarsi degli schiamazzi notturni, di cretini che confondono –ottenebrati dall’alcool– le vie di Siena per un gabinetto e di delinquenti che imbrattano i preziosi muri della città.

Writers in Via Esterna di Fontebranda

Anche in occasione delle “notti bianche” (di cui ho parlato qui: Siena è viva ! Viva Siena !) non sono mancate le voci di protesta per i rifiuti abbandonati per le strade e tutti gli altri segni di inciviltà e maleducazione, ormai tristemente presenti non solo nelle ore serali ma in ogni momento della vita quotidiana. Eppure una città viva è una città più sicura, un luogo dove la microcriminalità non ha vita facile. Al contrario, una città abbandonata è alla mercé di teppistelli e delinquenti, che lasciano ovunque tracce del loro passaggio, dal graffito sul muro al furto, dalla violenza sessuale al danneggiamento di proprietà private.

La responsabilità principale è dell’Amministrazione Comunale che assiste da anni, impotente, a tutto questo. E non basta organizzare qualche notte bianca per risolvere la situazione, come dimostra la triste realtà di una “Sienaland” trasformata in città-museo per turisti frettolosi.

E’ emblematico come le norme per i locali notturni sono comprese in una ordinanza del 2005 (si…2005 !) difficilmente reperibile sul sito del Comune di Siena (Ordinanza N° 46/2005: Orari e Turni di riposo esercizi di somministrazione), oltre ovviamente a tutto il resto della burocrazia provinciale, regionale e nazionale, con le quali l’esercente si trova a combattere: una Amministrazione dovrebbe promuovere sia il rispetto delle regole (sacrosanto) che il diritto di esercitare la propria attività, favorendo l’imprenditorialità e l’aggregazione sociale, così come la tutela del diritto al riposo notturno degli abitanti.

Riallacciandomi così ad un articolo sul PERCHÉ I CONCERTI NON DOVREBBERO INIZIARE A NOTTE FONDA, l’Amministrazione e le Associazioni potrebbero iniziare a concertare fasce orarie di rispetto, valide per tutti ed univoche.

E forse, per concludere, sarebbe anche l’occasione per riscoprire quell’enorme spazio a disposizione in pieno centro, a Siena, che attende di essere adeguatamente “sfruttato” da decenni: la Fortezza Medicea, i suoi bastioni, il suo enorme piazzale…

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