La (finta) convocazione via mail per reato di pedopornografia

TL;DR Da mesi stanno arrivando nelle caselle postali degli italiani tentativi di estorsione mascherati da finte convocazioni giudiziarie per reati connessi alla pedopornografia. Si tratta, ovviamente, di tentativi di truffa. Ho fatto finta di cadere nella trappola per farvi vedere come funziona il meccanismo di truffa.

TL;DR Da mesi stanno arrivando nelle caselle postali degli italiani tentativi di estorsione mascherati da finte convocazioni giudiziarie per reati connessi alla pedopornografia. Si tratta, ovviamente, di tentativi di truffa. Ho fatto finta di cadere nella trappola per farvi vedere come funziona il meccanismo di truffa.

“Sono il Dott. Lamberto Giannini, Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza. Vi contatto poco dopo un sequestro informatico di Cyber-infiltrazione (autorizzato, in particolare, per la pornografia infantile, pedofilia, Cyber pornografia, esibizionismo, traffico di sesso dal 2009) per informarvi che siete oggetto di diversi procedimenti giudiziari in vigore: Pornografia infantile Pedofilia > Esibizionismo > Pornografia cibernetica”…

Inizia così il documento che da un po’ di mesi sta arrivando, come allegato, nelle caselle mail di migliaia di potenziali bersagli, vittime di un tentativo di estorsione che sfrutta la leva della paura. Paura di essere accusato, a torto o a ragione, di reati infamanti come quelli connessi alla pedopornografia e che, dicono gli studi, fanno immediatamente abbassare le nostre difese e ci spingono a rispondere, cadendo nel tranello dell’aggressore.

AGGIORNAMENTO 24.10.2022 – Stanno arrivando analoghe convocazioni a nome della dott.ssa Nunzia Ciardi, Direttrice della Polizia Postale

Il Dott. Lamberto Giannini è davvero il Capo della Polizia di Stato, come facilmente recuperabile dal sito web ufficiale, ma temo proprio che non abbia niente a che vedere con questa comunicazione truffaldina che pretenderebbe di farci credere colpevoli:

“Per vostra informazione, la legge 390-1 del codice di procedura penale del marzo 2007 aumenta le pene quando proposte sessuali, aggressioni o stupri possono essere stati commessi usando Internet. Lei ha commesso il reato dopo essere stato preso di mira su internet (sito di annunci), la visione di video di natura pedopornografica e le foto/video di nudo di minori sono state registrate dalla nostra cybersicurezza informatica e costituiscono la prova dei suoi reati.”

Sfido chiunque abbia un accesso a Internet e navighi sul web, a ricordare con precisione cosa abbia fatto e visto negli anni, tra siti web farlocchi, popup insidiosi e schifezze varie che compaiono sul browser in qualunque momento, anche cercando tutt’altro. Ed è su questo che fa leva questa truffa, invogliando l’utente spaventato a rispondere:

Nell’interesse della riservatezza, le inviamo questa e-mail. Le chiediamo di far conoscere il suo caso via e-mail, scrivendo le sue giustificazioni in modo che possano essere esaminate e verificate per valutare le sanzioni; questo deve essere fatto entro un termine rigoroso di 72 ore.

Nello sfortunato caso cadeste nel tranello (ho provato a fingermi, ingenuamente, una vittima, rispondendo alla mail in modo preoccupato), il passaggio successivo è quantomeno scontato:

Alla tua attenzione

Confermiamo la ricezione della tua email.

Hai effettivamente commesso un reato perché su siti porno e dannosi ci sono anche minori, cosa vietata dalla legge europea.

Nella circostanza di questa apparizione, non siamo qui per crearti problemi ma questo atto è severamente vietato sul territorio europeo.

Ti sottoporremo a un articolo di giustizia che possa permetterti di esporti senza rendere pubblica la questione e senza compromettere la tua professione o la tua reputazione.  Non vogliamo ledere la vostra reputazione, è per questa logica che vi abbiamo chiesto di risolvere amichevolmente la questione.  Come ti abbiamo detto prima, non vogliamo crearti problemi, ma la semplice rimozione del tuo nome dal file impedirà alle strutture di revisione di emettere un avviso per tuo conto e impedire che il tuo nome venga trasmesso agli organi di il Parlamento Europeo.

Attenzione, vi sottoponiamo a un articolo di giustizia che potrebbe permettervi di esporvi senza rendere pubblica questa vicenda e senza compromettere la vostra professione o la vostra reputazione.

PRESENTIAMO I SEGUENTI CASI:

1- PROCEDURA LEGALE: La giustizia potrebbe prendere le misure necessarie per farti perseguire, e rendere pubblico il caso e quindi dissuadere altre persone che si divertiranno a giocare a questo gioco in rete.

2- TRANSAZIONE AMICHEVOLE: La magistratura potrebbe risolvere questo problema in via amichevole quindi in questo caso di soluzione, dovrai pagare una sanzione penale di 4.750 € prevista dalla normativa nazionale a tal fine.  Si prega di confermare, NOME, NOME, INDIRIZZO, TELEFONO:

Ti preghiamo di rispondere a noi per avviare la procedura appropriata a seconda dell'opzione che scegli tra le due opzioni sopra menzionate.

Grazie per la comprensione.
Cordiali saluti

Ecco finalmente svelato l’arcano della truffa, ed è evidente che una qualsiasi vittima che dovesse cadere nel tranello sceglierebbe di pagare i 4750€ della “transazione amichevole” piuttosto che finire nelle maglie della Giustizia Italiana, i cui costi e tempi sarebbero notevolmente superiori.

La truffa si conclude al terzo passaggio, quando ovviamente la vittima risponderà anche a questa mail chiedendo come poter pagare la “transazione amichevole”. La risposta arriva molto rapidamente (…alla faccia della proverbiale lentezza della burocrazia italiana! Ah, no…) e svela il metodo di pagamento, via POSTEPAY:

Alla tua attenzione

Confermiamo la ricezione della tua email.
Abbiamo tenuto conto della sua richiesta signore, per pagare il pagamento si rechi all'ufficio postale per effettuare il pagamento di 4750€ tramite Postepay il prima possibile alle seguenti coordinate:

Numero di carta : 5333171170058529
Code fiscale : SLNMSN97P05Z506V
Nome: SALINAS TORRES

Una volta effettuato il pagamento, inviaci la ricevuta di pagamento. Quando avremo il pagamento sul nostro saldo, chiudiamo immediatamente il tuo file e annulliamo qualsiasi azione nei tuoi confronti. Ma sappi che se non collabori saremo obbligati a consegnarti alla giustizia con la lettera del tribunale a casa tua.

Grazie per la comprensione. 

A questo punto, però, credo proprio che non pagherò.

Ironia a parte, spero a questo punto sia evidente che siamo davanti a una truffa bella e buona, una estorsione di denaro attraverso la minaccia, totalmente infondata, di una denuncia per reati odiosi come la pedopornografia.

L’analisi del codice fiscale indicato per la ricarica della PostePay riporta a un cittadino maschio nato a EL SALVADOR il 05/09/97 ma, chiaramente, non sappiamo se siano dati attendibili o meno. Sarà compito delle autorità effettuare le indagini opportune, nel caso.

Per noi comuni cittadini è importante imparare a distinguere una mail legittima da una truffaldina. In questo caso, gli indicatori, da tener sempre presenti per una valutazione della legittimità o meno di una comunicazione via mail, sono:

  • mittente autorevole (e non “SERVIZIO INFORMATIVO directiondelap120@gmail.com“) e destinatario esplicito e preciso, non un generico “offesa@account.google.it” come in questo caso;
  • certe comunicazioni arrivano, nel caso, via PEC o raccomandata. Certo non via e-mail ordinaria;
  • nella comunicazione sono sempre indicati gli estremi (nome, cognome, indirizzo) del destinatario;
  • nel migliore dei casi, certi documenti sono inviati in formato PDF e firmati digitalmente, così da poterne verificare l’autorevolezza;

È quindi evidente che questa mail non risponde a nessuno di questi criteri, pertanto potete cancellarla senza indugio dalla vostra mailbox.

Se invece siete caduti nel tranello e avete, malauguratamente, dato seguito al pagamento, recatevi immediatamente presso gli uffici della Polizia Postale con la copia di tutte le mail e tutta la documentazione utile a tentare d’individuare i truffatori. Anche se, ve lo dico con franchezza, sarà difficile recuperare il maltolto.

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