“Io non sono un angelo, Jace. Scarico illegalmente musica da internet, non restituisco i libri in biblioteca, racconto balle a mia madre. Sono assolutamente normale.”
Cassandra Clare
Bene o male, credo sia capitato a tutti di scaricare qualcosa dalla Rete. Ricordo ancora i bei tempi di Audiogalaxy, quando era un sistema di scambio p2p (peer-to-peer) di file musicali: era bellissimo, perché oltre ad avere un archivio sterminato di mp3, ti suggeriva anche eventuali autori che potevano piacerti, secondo quanto avevi già scaricato. Furono gli anni in cui scoprii decine di autori e generi musicali diversi. Furono anche gli anni di Napster e delle prime azioni legali intentate dall’industria musicale sia alle piattaforme che ad alcuni utenti: facilitati dalla struttura centralizzata di questi sistemi di sharing, era piuttosto facile risalire a chi aveva scaricato cosa.
La generazione successiva (eMule, eDonkey, BitTorrent, Kad etc etc etc…) poneva maggiore attenzione alla privacy dei suoi utenti ma la severa lezione impartita dalle major discografiche aveva già pesantemente rallentato il fenomeno della condivisione di materiale protetto da copyright, anche non per scopo di lucro.
Fenomeno che, in ogni caso, non si è mai esaurito del tutto e che continua ancora oggi.
Interessante, anche per valutare le dimensioni del fenomeno, il portale IKnowWhatYouDownload.com che, analizzando i siti di torrent e la rete DHT – Distributed Hash Table – ricostruisce non solo il traffico ma anche da quale IP è generato.
Inserendo sul portale un qualunque IP è possibile vedere i dati recuperati dalle attività di scaricamento dalle reti P2P.
Interessanti anche le statistiche, suddivise per Paese, che mostrano l’attività sulle reti di p2p, suddivise per categoria (Film, XXX, giochi, musica, software…) ed evidenziando i “top ten” di ciascuna sezione.
Di ogni torrent, peraltro, è possibile vedere la sua diffusione nel mondo.
Simpatici anche i report annuali suddivisi per Paese. In Italia, ad esempio, si scopre che nel 2018 (Annual Total BitTorrent Statistic 2018 in Italy) il film “pirata” più scaricato è stato “Avengers: Infinity War“.
Al di là delle statistiche, quello che colpisce è la facilità con la quale è possibile tracciare gli utenti. In particolare, per le utenze casalinghe come ADSL e fibra (ma anche LTE/4G), incrociando le date con gli IP è possibile risalire facilmente all’intestatario della linea. E, lo ricordo, diffondere e scaricare materiale coperto da copyright è una attività punita dalla legge, con sanzioni pecuniarie molto alte. Non a caso, nella pagina “Cooperation”, c’è scritto molto bene che “We cooperate with Right Holders, Law Offices, Internet Service Providers, Advertising Agencies and National Police.“.
Uomo avvisato…