“Per inventare hai bisogno di una buona immaginazione e di una pila di cianfrusaglie.”
Thomas A. Edison
Anni fa, durante un esame di informatica, vidi nel laboratorio del docente uno strano soprammobile bianco con due specie di orecchie ed il muso stilizzato di un coniglio. Era un Nabaztag, un coniglietto multimediale che, capace di connettersi alla rete Internet via wi-fi, offre servizi multimediali come l’orologio, le previsioni meteo, la radio etc etc etc…
L’oggetto, decisamente innovativo per il 2005, anno della sua comparsa sul mercato, ha avuto una discreta diffusione. I dati ci dicono che, in circolazione nelle due versioni (la successiva, la Nabaztag/tag è stata venduta a partire dal 2006), ci sono circa 200.000 esemplari, di cui poco meno di 500 in Italia.
Abbandonato in cantina da qualche anno, proprio in questi giorni ho riscoperto il mio Nabaztag. Acquistato usato per circa 30€ grazie, se si può dire, all’abbandono ufficiale del progetto da parte della Mindscape (che acquisì Violet, l’azienda produttrice), in quel periodo i coniglietti erano decisamente a buon mercato. Tanto da accettare il rischio che rimanesse inutilizzato, come praticamente lo è stato fino a poche settimane fa.
Oltre ad essere molto simpatico, esteticamente parlando, il coniglio muove le orecchie, ha dei led multicolore che si accendono in sequenza a seconda dell’umore/stato della rete/servizio, un altoparlante dal quale può riprodurre musica in streaming ed un pulsante, sulla testa tra le orecchie, da configurare come desideriamo (ad esempio, possiamo fargli dire l’ora o le previsioni meteo).
All’abbandono del progetto, la Mindscape rilasciò pubblicamente i codici sorgenti del server necessario a far vivere i coniglietti (che, da parte loro, incorporano poco più che un microprocessore PIC, due motori per far muovere le orecchie, un driver per i led multicolore, un dac per l’audio e, nelle versioni tag, un lettore rfid ed un microfono). Ovviamente, la bellezza del mondo del free software (o di ciò che, alla fine, diventa libero) è proprio questa: saper mantenere in vita, se non proprio creare ex-novo, espandere e migliorare.
Già, perché la geniale intuizione dei progettisti del coniglio è proprio questa: creare un dispositivo IoT (quando di IoT non si parlava neanche…) dummy interamente controllato da un server remoto, attraverso un protocollo di boot ad-hoc via http ed il linguaggio metàl, entrambi spiegati qui: Nabaztag V2 : Boot Process Violet e qui Le Nabaztag-tag (2006).
Il tutto reso poi disponibile pubblicamente, tanto che sono nati svariati fork al software “ufficiale” rilasciato dalla Mindscape (disponibile qui: https://code.google.com/archive/p/nabaztag-source-code/).
Così che sono nati anche fornitori di servizi per Nabaztag alternativi all’ufficiale, ormai fuori servizio:
- OpenJabNab, portale francese basato sul server opensource OpenJabNab
- OpenZNab, esperienza tutta italiana, anche questa basata su OJN
- NabizDead.net experimental,
- OpenNag
Interessanti anche alcuni progetti alternativi al firmware ufficiale:
Chi fosse curioso di provarlo, su eBay se ne trovano usati a prezzi non esorbitanti.
Per finire, una chicca decisamente nerd: il concerto dei Nabaztag…
2 comments
Un po di tempo fa avevo pensato di prenderne uno per usarlo come notifica eventi, anche vocale magari usando il tuo google, per il controller domotico..magari facendo girare il server su un nas.
Vuoi mettere avere un Coniglietto che ti dice “allarme inserito” e muove le orecchie? 🙂
se hai tempo e voglia, buon divertimento ! Io solo per fargli riprodurre lo streaming radio di RTL c’ho messo una settimana !!!