“How annoying it is when your friends delete their messages before you can see them?
The curiosity takes over. You just found the solution: WAMR!”
Prima di tutto una precisazione, come indicato anche dagli stessi sviluppatori: le comunicazioni di WhatsApp sono cifrate, pertanto recuperare i messaggi cancellati è impossibile. L’app WAMR (scaricabile da Google Play) gioca su una “vulnerabilità”, ovvero il tempo che intercorre tra l’invio del messaggio (o, per essere più precisi, tra la notifica del messaggio ricevuto) e la sua cancellazione: in questo lasso di tempo, il messaggio “vive” nello smartphone del destinatario e, se c’è qualcuno o qualcosa in ascolto, può essere salvato.
WAMR è stato sviluppato da Drilon “drilens” Kurti, studente all’Università di Firenze, con una intuizione certamente interessante (pur con diversi limiti): praticamente questa applicazione registra tutte le notifiche di WhatsApp, che contengono mittente, data, ora e anche il contenuto del messaggio, e le memorizza. Non c’è ovviamente garanzia che sia salvato l’intero contenuto del messaggio e, soprattutto per eventuali media, che vi sia la possibilità di recuperarli. Tuttavia questa escamotage pone alcune legittime domande sulla nostra libertà di cancellare un messaggio, che sia stato inviato per errore o che il mittente abbia avuto, dopo pochi secondi, un (legittimo) ripensamento.
Questa applicazione dimostra, ancora una volta, che ogni qualvolta una informazione (messaggio, documento, foto, metadato…) lascia il nostro dispositivo, sia per nostra esplicita volontà che in modo automatico, ne perdiamo il controllo.
Non ricordo con esattezza chi lo sosteneva ma, nell’Era della Sorveglianza, tra i vari diritti che ci siamo visti inesorabilmente erodere, c’è anche quello di poter sbagliare.