Stamani alla TV il rientro delle salme dei 6 militari, più un missionario, italiani uccisi nell’attentato vicino Kabul in Afghanistan. Premetto che avrei preferito non scrivere nulla al riguardo: tuttavia mi sento in dovere di esprimere quello che penso, anche se a molti non piacerà.
Innanzitutto mi dispiace tantissimo per i 7 ragazzi uccisi, come mi dispiace per i 15 civili afghani morti nell’attentato. Totale: 22 persone, 22 esseri umani. Ma si parla quasi esclusivamente dei 6 militari italiani, come se essere un civile -perdipiù afghano- e saltare in aria sia quasi normale.
Missione di pace. Si punta il dito sull’obiettivo finale: dare all’Afghanistan un governo democratico. Poi, alle elezioni, vince nuovamente Karzai con dei brogli elettorali vergognosi (in alcuni paesi ci sono più elettori che abitanti…) ma alla CIA và bene così. Karzai è l’uomo debole degli USA, mentre i signroi della guerra afghani continuano a guadagnare con l’oppio e le armi. Per questo non sono affatto convinto che in Afghanistamn si potrà arrivare alla pace. Come non sono per niente assuefatto all’idea che sia una missione di pace. Penso che non si fanno missioni di pace imbracciando un fucile, indossando divise, circolando con mezzi blindati.
I 6 parà uccisi, e ripeto che mi dispiace tantissimo, erano militari in missione. Sapevano benissimo cosa andavano a fare, in che luogo e con quali rischi. E venivano pagati di conseguenza. Molti militari in missione scelgono di partire per lo stipendio, per i soldi. Ma sono sempre militari, imbracciano sempre un fucile, mettono a rischio la propria vita.
Ogni giorno in Italia muoiono circa 3 persone per incidenti sul lavoro. Persone che NON vanno in luoghi di guerra, che non scelgono soldi facili e -anzi- spesso hanno stipendi da fame e lavorano senza protezione. Questi però non sono eroi. Scivolano nell’ombra delle tragedie quotidiane mescolate alle normali notizie sul TG.
Sò che chi legge, probabilmente, scuoterà la testa. Dirrà che non capisco, che non ho un sentimento patriottico, che non sono degno di essere italiano.
Penso all’Italia ed agli Italiani. Penso all’Abruzzo, penso a quei ragazzi rimasti sepolti sotto la casa dello studente. Cosa c’entra ? Beh, c’entra. Mandiamo militari a difendere gli Afghani (giusto, ma non è missione di pace, è una missione e basta !) e lasciamo che decine di RAGAZZI muoiono sepolti sotto edifici costruiti da incompetenti e delinquenti, con cemento depotenziato, con architetti complici delle loro malefatte. Quei ragazzi erano a l’Aquila per studiare, non per combattere. Imbracciavano libri non fucili. Pagavano le tasse, non guadagnavano lauti stipendi.
Non riesco, per questo, a pensare ad eroismo. Penso a poveri ragazzi caduti sul lavoro, il loro lavoro di militari. E penso a tutti gli altri, che in questo momento stanno cadendo da impalcature non sicure, che muoiono soffocati in silos non bonificati, che rimangno schiacciati sotto blocchi di marmo. E che non hanno neppure gli onori dei funerali di stato, nè di una diretta. Se son fortunati, 10 righe sul quotidiano locale.
Offendetemi pure, dite che non sono Italiano. Io non voglio sentirmi complice di questa mattanza quotidiana, ignorandola, e sentirmi orgoglioso della mia patria quando 6 ragazzi (più un missionario) muoiono imbracciando un fucile.
11 comments
Caro zero zone. Cercherò di analizzare i tuoi punti di vista e dire la mia:
1) “…Poi, alle elezioni, vince nuovamente Karzai con dei brogli elettorali vergognosi…”
Non sappiamo se gli imbrogli ci siano stati o meno e se sono stati da una parte o dall’altra ma ammettiamo per ipotesi di si, che karzai l’uomo che piace agli usa ha vinto imbrogliando.
La cosa più importante per Afghanistan in questo periodo non è il fatto che le elezioni siano corrette o meno. Questo lo può essere per una nazione normalizzata, che non sta passando un periodo di transizione quello dell’Afghanistan. Intanto la mentalità democratica penetra e popoli che prima non votavano adesso lo posso farlo. Certo bisogna arrivare alla fine di un percorso appena cominciato.
E' assolutamente giusto che anche in Afghanistan ci possano essere elezioni democratiche, a prescindere dagli inevitabili brogli. Ed è giusto tutelare i diritti della popolazione. Ignorare il problema culturale di un popolo che ha forti fondamenta religiose e "tribali" non è però possibile. Una azione di pace deve essere fatta coinvolgendo le popolazioni ed i loro leader, boicottando il commercio di oppio che permette ai signori della guerra l'acquisto delle armi con cui vengono armati i terroristi ed i talebani. Invece anche questo è un business che nessuno vuole lasciarsi sfuggire. E la cosa buffa è che l'Italia è tra i maggiori produttori di mine antiuomo al mondo !!!
2) “…Penso che non si fanno missioni di pace imbracciando un fucile, indossando divise, circolando con mezzi blindati…”
Questo equivoco nasce dal fatto che per te, come per moltissima gente, una missione di pace per definizione andrebbe fatta senza le armi. E’ qui che nasce il grosso equivoco.
La missione di pace si differenzia dalla missione di guerra non dalla presenza dei militari o meno ma dagli obiettivi che si intendono raggiungere.
Missione di guerra? Bene c’è già stata ed è stata esattamente l’annientamento dello stato nemico. Parliamo dell’ex regime talebano in questo caso.
La missione di pace? Presidiare il territorio per avviare la costruzione di un nuovo stato. E come si presidia un territorio? Chiedendo ai talebani per favore vi prego lasciateci lavorare in pace e fateci fare le elezioni democratiche? No, si fa con un esercito professionista.
Quindi questione di obiettivi no di mezzi.
Bene, come giustamente dici te: "esercito professionista". Chi, per professione, sceglie di fare il militare sà cosa rischia e tra i rischi c'è pure la morte. Tragica, per carità, ma è un rischio assolutamente plausibile.
3) “…Ogni giorno in Italia muoiono circa 3 persone per incidenti sul lavoro….”
Beh… è normale è più che legittimo chiedersi che cosa c’entra, e ti dirò di più.
Ogni anno lo stato combatte questa “guerra” con leggi, controlli eccetera. Ma c’è anche da considerare che per buona fetta gli incidenti sono causati dalla non curanza degli operai che non usano i dispositivi di protezione individuale messe in dotazione dalle ditte
I controlli ci sono molto di rado e con l'ultima finanziaria è stato pure depenalizzato il reato che condannava gli imprenditori che non applicavano le misure di sicurezza, con il risultato che adesso rischiano solo una sanzione amministrativa. Poi sorge il problema dei lavoratori a nero che, pur di lavorare, sottostanno a ricatti di ogni genere e rischiano la vita molto più dei "regolari".
4) “…Sò che chi legge, probabilmente, scuoterà la testa. Dirrà che non capisco, che non ho un sentimento patriottico, che non sono degno di essere italiano….”
No, chi dissentirà dal tuo pensiero non è per questi motivi così “banali”.
5) “… Penso all’Italia ed agli Italiani. Penso all’Abruzzo, penso a quei ragazzi rimasti sepolti sotto la casa dello studente…”
A parte che anche qui non c’entra niente con l’Afghanistan, ma c’è di più.
Credi davvero che mandiamo i militari per difendere l’Afghanistan?
Non caro zero zone noi difendiamo noi stessi. E si, è proprio così. L’Afghanistan era diventato il covo del terrorismo internazionali che ha come obiettivo colpire a casa nostra. In realtà nel mondo di oggi non c’è più casa nostra o casa degli altri. La casa nostra è il mondo.
Assolutamente d'accordo con te. L'Afghanistan ha una conformazione del terreno favorevole a nascondersi, l'ideale per i gruppi terroristici.
Sono PERFETTAMENTE d'accordo con te. E' abbastanza inutile come commento in quanto non ho da aggiungere ne da obiettare quanto scritto sopra. Una cosa da dire però ce l'ho, non riguarda in particolare questo argomento ma è un complimento che ti faccio in quanto, dall'espressione di questa tua idea e dall'analisi fatta , sei una persona che riesce ad andare oltre ciò che i media cercano di far mangiare ogni giorno a tutti noi…
Ti rigrazio per il complimento assolutamente non meritato 😀 fortunatamente sono una persona che guarda pochissimo la TV e si informa, principalmente, tramite Internet ed Internazionale (una rivista a cui sono abbonato). Quando guardo i TG, molto di rado, mi rendo conto di come impongono la loro linea politica spesso con sistemi vergognosi e meschini…