Divieto di transito ai veicoli a motore

Adoro i boschi, la natura, il verde sterminato che si spande a vista d’occhio nelle valli.

Ho la fortuna di vivere vicino a posti stupendi, come la Val di Merse, la Montagnola Senese, le Crete… e adoro godermi la bellezza dei panorami in sella alla mia Beta Alp 4.0, da pochi mesi arrivata nella mia scuderia in sostituzione della gloriosa, ma costosa, VFR.

Con la Beta posso finalmente esplorare luoghi che, a piedi, sarebbe molto difficile raggiungere. Bici ? No, grazie, non ho mai amato particolarmente pedalare… 🙂

Comunque, preso dal mio nuovo hobby, ho scoperto che gran parte dei luoghi dove andavo da bambino con mio padre sono stati chiusi e nelle strade di bosco è comparso un minaccioso cartello “Divieto di transito ai veicoli a motore“.

Viste le mie, come dire, “origini” ho da sempre una particolare attenzione al rispetto delle regole e non sopporto l’idea di infrangerle: non potrei mai, ad esempio, parcheggiare in divieto di sosta o prendere una strada vietata.

Tuttavia la delusione per questo nuovo, ed esteso, divieto mi stupisce: quale può esserne il motivo ?

Prendiamo la Val di Merse, partendo da Brenna lungo la strada sterrata che porta fino alla provinciale di Monticiano: da lì si partiva per posti come “i 5 pini”, “castiglion che dio sol sa” o le tante bellissime “cesse” in mezzo alle foreste di conifere e lecci. Adesso è praticamente tutto chiuso per i veicoli a motore, ad eccezione della strada principale e poco più. E proprio qualche giorno fa su un quotidiano locale apparve un articolo relativo alla questione, che ha portato a diverse costose contravvezioni a coloro che facevano il bagno nelle fresche acque del Fiume Merse.

Inoltre ho scoperto, mio malgrado, che la LRT 48 del 1994, all’art. 2, recita:

1. È fatto divieto a chiunque, salve le deroghe di cui all’ articolo 3 , di circolare con mezzi motorizzati al di fuori delle strade di cui all’ articolo 1 , di costruire impianti fissi per sport da esercitarsi con mezzi motorizzati idonei alla circolazione fuori strada e di allestire a qualsiasi titolo tracciati o percorsi per gare da disputare con i mezzi predetti, nelle seguenti aree:

[…]

2. La circolazione fuori strada con mezzi motorizzati nelle aree di cui al comma 1 è altresì vietata nei sentieri a fondo naturale quali mulattiere, tratturi, di cui all’art. 3, comma 1, punto 48 del Nuovo Codice della Strada, nonché nelle piste da esbosco e cesse parafuoco.((2))

3. Il Comune può inoltre stabilire espressamente il divieto di circolazione fuori strada con mezzi motorizzati ovunque lo ritenga necessario per ragioni di polizia locale, urbana, rurale o per la tutela della stabilita’ del suolo, fermo ogni altro divieto di circolazione, disposto a norma della legislazione vigente dalle autorità competenti.((3))

e visto che si fa esplicitamente riferimento all’art. 1 di detta LRT:

1. Nell’ambito degli indirizzi di cui all’ articolo 4 dello Statuto e delle competenze trasferite alla Regione ai sensi del titolo V del DPR 24 luglio 1977, n. 616 , la presente legge detta la disciplina della circolazione dei veicoli a motore al di fuori delle strade indicate dagli articoli 2 e 3 del Nuovo Codice della Strada, approvato con D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285 , nonché delle strade private.

Ok, bene, ma come può fare un normale comune cittadino a sapere se si trova in una delle strade NON indicate dagli art. 2 e 3 del Nuovo Codice della Strada ? Leggendo velocemente gli articoli, nella mia ignoranza in materia, ci rientra qualunque cosa !

Però iniziano a comparire i cartelli, che avvisano del divieto: se ne deduce, per esclusione, che dove non vi sia il cartello (o altri analoghi, come “strada privata” etc etc…) si possa entrare, giusto ?

Beh, mi è anche capitato di entrare in strade senza cartello e di sbucare ad un incrocio per scoprire che il cartello c’era, ma da questo ingresso ! E se vengo fermato mentre transito in una strada dove non vi è alcun cartello ? Insomma, come giustamente sollevato, le indicazioni stradali devono essere chiare, comprensibili e PRESENTI.

E poi, scusate tanto, ma vorrei capire: dove è il problema se mi faccio un viottolo nel bosco con la moto ? Problemi di “impatto ambientale” ? Bene, allora anche quando passa un jet a bassa quota spaventa gli animali…o no ? Per non parlare della questione “caccia”, con annessi e connessi…

Insomma, dove vi sono aree protette è giusto impedire o limitare l’accesso, purché opportunamente segnalato, ma in tutti gli altri posti…

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