DRM e eBooks

L’ateneo di Siena, dove lavoro, ha sottoscritto un contratto con l’editore Casalini per l’accesso alla sua piattaforma di eBooks “Torrossa“:

Benvenuto su Torrossa.it! La piattaforma full text di Casalini libri mette a disposizione 190.000 contenuti digitali, 9600 e-book e 480 periodici di 135 case editrici italiane e spagnole.

Entusiasta, sono subito andato a vedere il materiale disponibile ed ho trovato numerosi testi interessanti, consultabili anche in formato PDF Full Text. Ingenuamente, ho scaricato alcuni PDF che ho poi trasferito sul mio tablet, per leggermeli comodamente da casa: invano, ho scoperto che tutti i PDF sono apribili solamente con Adobe Reader perchè i contenuti sono protetti. Deluso e frustrato, ho approfondito la questione del DRM di Torrossa scoprendo che:

  • i PDF sono scaricabili ma accessibili solamente se si è connessi ad internet da un range IP abilitato (come quello dell’Università di Siena)
  • i PDF hanno una data di scadenza, circa 10-15 minuti dal download, rendendo velocemente inutilizzabile il file dopo lo scaricamento

Insomma, ipotizzando la necessità di dover studiare (ma anche semplicemente leggere) uno di questi testi, le procedure di sicurezza introdotte rendono il tutto molto scomodo e frustrante. Personalmente ho proprio abbandonato l’idea di usufruire di questo eBooks, anche perchè non posso pensare di dover essere collegato alla rete informatica dell’Ateneo per potermi leggere uno di questi testi.

Approfittiamone per approfondire la questione dei DRM, Digital Rights Managements.  Direttamente sul sito di Adobe troviamo una descrizione abbastanza esaustiva del processo (http://www.adobe.com/it/epaper/features/drm/howdrmworks.html):

Le tecnologie DRM funzionano permettendo ai distributori di prodotti elettronici di controllare l’accesso alle visualizzazioni dei prodotti, siano essi pubblicati sotto forma di stampati, musica o di immagini con una sorta di codifica personalizzata. Agli utenti finali che hanno acquistato i diritti vengono fornite “chiavi” personali per la visualizzazione o l’ascolto dei prodotti, generalmente con la limitazione della copia, stampa e ridistribuzione.

Praticamente, sfruttando sistemi di crittazione, è possibile introdurre all’interno dei PDF dei “metadati” che vengono interpretati dal software (in questo caso Adobe Reader), che “imparerà” come decodificare i dati, chiedendo ad un server remoto la chiave. Il server effettuerà le verifiche del caso e consentirà o meno l’apertura del documento.

Concludendo, penso che la tutela dei diritti -commerciali e di copyright- sia importante ma questo non dovrebbe influire in maniera così pesante sulle possibilità di utilizzo di tali documenti. Deve essere trovato un giusto connubio tra tutela e fruizione, raggiungibile solamente con l’implementazione di migliori tecnologie ed anche la volontà degli editori di aprire il proprio mercato anche ai materiali digitali.

Questo articolo è stato visto 127 volte (Oggi 1 visite)

Hai trovato utile questo articolo?

5 comments
  1. 1) installa ADE
    2) ricerca i due file python per la “sdrammatizzazione”
    3) comprati un bookeen odyssey

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.