Due paroline sulla “finanziaria”

In questi giorni si discute tanto della cosiddetta Manovra Finanziaria. Tagli agli enti locali, blocco degli stipendi, del turnover, dei finanziamenti…

Alcuni fatti:

  • Gli stipendi italiani sono tra i più bassi della zona euro
  • L’economia italiana è sempre più concentrata su prodotti di qualità
  • Abbiamo i politici più pagati della zona euro
  • Abbiamo una disoccupazione all’8,7% (fonte Ansa.it)
  • La forbice sociali è aumentata (Il 10% delle famiglie controlla il 44,7% di tutta la ricchezza nazionale, mentre il 50% delle famiglie ne possiede il 9,7%)
  • L’ISTAT dice che il 15% delle famiglie in crisi economica: una su due non può permettersi una settimana di ferie lontano da casa.
  • I Neet (Non in education, employment or training) nel nostro paese sono oltre 2 milioni, la maggioranza tra i 15 e 29 anni.

Se non c’è abbastanza denaro per pompare i consumi le aziende si troveranno semza lavoro. Prima di tutte, a soffrire la crisi, saranno proprio le aziende italiane che producono prodotti di qualità: è noto che i prodotti italiani sono più cari rispetto ai concorrenti asiatici, ma è anche vero che in tempi di crisi si tende a risparmiare.

Penso che un buon termometro dello stato di salute della società siano gli Hard Discount: quando le persone sono costrette a dover risparmiare sul cibo, significa che ormai da tempo stringono la cinghia su tutti gli altri beni di consumo, compreso abbigliamento, istruzione, vacanze.

E approposito di vacanze: con l’avvicinarsi della stagione estiva, anche se avremo sempre le strade intasate di file di auto (con la benzina a 1,3€ al litro….), prevedo stagione molto magra per albergi e ristoranti. Probabilmente se la caveranno meglio B&B economici e campeggi, che forniscono servizi a prezzi meno esosi. Forse vedremo anche una migrazione verso lidi esteri, come la Croazia, che offre servizi comparabili alle nostre coste adriatiche a prezzi nettamente inferiori.

Ho paura che tutta questa stretta economica si trasformerà in una spirale destinata al collasso, in cui aumenterà la disoccupazione, le aziende delocalizzeranno nei paesi dell’est (manodopera a basso costo), aumenteranno i pignoramenti delle bance a causa dell’impossibilità di pagare mutui o altri debiti. Alcune banche, probabilmente quelle più esposte, rischieranno di chiudere. Abbassando così il potere di acquisto delle famiglie, in una situazione in cui manca l’occupazione ed il lavoro, la crisi la sentiremo tutti.

Il dramma è che in un periodo di questo tipo i governi dovrebbero pompare denaro, denaro che non hanno perchè hanno speso tutto in opere inutili (es. G8 alla Maddalena, spese e sprechi vari…) !

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