Il BLOG cambia faccia…

Ho registrato il dominio zerozone.it per la prima volta l’11 luglio 2000.

In realtà ero presente sul web già da qualche anno, sfruttando i tanti servizi che offrivano hosting gratuito (ricordate geocities ? xoom ? supereva ? …), ma poi decisi, non appena l’IT-NIC rese possibile anche ai privati di registrare il proprio dominio, di acquistare il mio indirizzo sulla “rete delle reti”.

Dopo anni di pagine web scritte in HTML (date uno sguardo alla WayBack Machine di Internet Archive: http://web.archive.org/web/*/http://www.zerozone.it) e improbabili progetti (ci fu un periodo in cui avevo il sito web su un server casalingo, con IP fisso ADSL di Eutelia !), nel 2009 decisi di compiere il grande salto a WordPress, che non era proprio semplice come lo vedete adesso.

Tuttavia, da quel 28 maggio 2009, ho scritto oltre 400 articoli su svariati argomenti, dal podismo al karate alla cucina all’informatica, fino a che non intrapresi il percorso politico…ed allora scrissi anche di politica !

Dopo 4 anni ho deciso che era l’ora di cambiare guscio e di valorizzare una mia passione che ha origini lontane: la fotografia.

Ho sviluppato la mia prima foto in bianco e nero in uno sgabuzzino della scuola media Cecco Angiolieri, quando scelsi fotografia come ora alternativa di religione: il maestro ci insegnava come scattare foto con una vecchia reflex e sviluppavamo, in camera oscura, le nostre foto. Era bellissimo.

Da allora ho sempre scattato fotografie, più o meno interessanti, più o meno belle. Mi regalarono la prima “compatta” a pellicola -una Fuji- il giorno della prima comunione e non appena uscirono le digitali, mi portarono dal Giappone una Sony Cybershot (che uso ancora oggi) con la quale scattai, probabilmente tra i primi a Siena, foto native in formato JPG.

Nel 2006, in occasione del mio matrimonio e relativo viaggio di nozze, decisi di compiere il grande salto e di investire qualche centinaio di € in una vera reflex digitale. Diventai così il felice possessore di una Canon EOS 350D, che ancora oggi utilizzo con soddisfazione nei viaggi e nei giri in moto per le campagne senesi.

Non sono un professionista né ambisco ad esserlo. Credo che le foto, come molte altre espressioni, rappresentino solamente il punto di vista di chi le scatta. Ogni scatto è unico e rappresenta un preciso momento del passato: diventa, solo per questo motivo, fonte storica. Una fonte soggettiva, non oggettiva, perché è l’occhio dietro la lente che decide cosa scattare. Avrei voluto, nella mia vita, immortalare migliaia di altri momenti, situazioni, istanti. Scatti belli, brutti, particolari. Scatti. Ma le foto più belle sono quelle che conserviamo, indelebili, nella nostra memoria.

“La fotografia non mostra la realtà, mostra l’idea che se ne ha.” Neil Leifer

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