La “crisi” ha molte facce

“Quando l’ultima fiamma sarà spenta, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce catturato, allora capirete che non si può mangiare denaro” 

Di rientro dopo una settimana in mezzo ai monti della Basilicata ospite dei suoceri, dopo 1200km di autostrada, ho visto una faccia della crisi che le TV sembra si ostinino a non voler vedere, continuando con i proclami di “weekend da bollino nero“.

Venerdì pomeriggio sono partito da Siena diretto verso la Basilicata, attraverso la A1 da Bettolle fino alla barriera di Salerno. Traffico praticamente assente, pochissime auto, Autogrill semi-deserti e distributori vuoti. Sono ormai 10 anni che ogni estate mi reco in Basilicata e non mi era mai capitato di assistere ad una desolazione simile.

Complice l’altissimo costo dei carburanti e l’aumento del pedaggio autostradale, oggi fare i 600km che mi separano dalla destinazione costa oltre 100€ (80€ di benzina più 26€ di pedaggio autostradale), contro i 60-70€ sufficienti circa due anni addietro.

Del resto le statistiche parlano chiaro: 6 italiani su 10 sono rimasti a casa.

Viaggiare è diventato un lusso per pochi privilegiati, anche a causa della crescente disoccupazione e insicurezza nel futuro, il tutto farcito da un blocco degli stipendi ed un aumento dei prezzi anche per i beni di prima necessità.

L’Italia inoltre paga anche l’altissimo prezzo di una visione miope della mobilità, concentrata tutta sullo sviluppo “su gomma” trascurando il trasporto su rotaia, che torna a rappresentare l’unico mezzo per una mobilità sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico.

Ma non tutto il male vien per nuocere. Questa è una crisi prettamente economica e può rappresentare l’opportunità per la ri-scoperta di nuove forme di ricchezza, soprattutto quella morale e sociale. L’egoismo e la cultura materialista a cui siamo stati abituati, bombardati da continui messaggi del “possedere per essere”, ha manifestato tutta la sua debolezza. Ma mentre fare il pieno all’auto è diventato un lusso, il poter dare un “passaggio al vicino” è la nuova forma di ricchezza, che non ha un costo economico ma un altissimo valore morale.

La riscoperta dei valori morali quali solidarietà, auto-aiuto, collaborazione sono la vera forma di ricchezza che potrà consentire alla nostra società di progredire. Il denaro, nato come forma evoluta di baratto, si è trasformato da strumento in fine.

La ricchezza degli anni a venire non sarà economica. Sarà una ricchezza fatta di gesti, di azioni concrete, di aiuto. E chiunque potrà essere, se lo vuole, ricco. Perché non c’è peggior miseria dell’aridità morale.

 

 

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