Egregio Direttore,
con questa lettera desidero denunciare quanto successo a me ed alla mia Margot, cucciolona di Labrador.
Stamani io e mia moglie, insieme alla nostra cucciola di casa, decidiamo di fare un giro al centro commerciale Porta Siena per qualche acquisto. Dal parcheggio sotterraneo prendiamo l’ascensore (Margot non ha in simpatia le scale mobili) e, prima di salire, controllo che non vi siano cartelli di divieto per i cani. Non ne vedo (come da foto allegata) così saliamo tranquillamente al piano commerciale.
A questo punto apro una breve parentesi: durante il weekend portiamo quasi sempre con noi Margot, anche nei centri commerciali e nei negozi del centro, senza nessun problema.
Detto questo, torno ai fatti: dopo un giro e qualche acquisto da Unieuro, dove addirittura i commessi hanno giocato con Margot, mia moglie è andata alla Pam per ulteriori compere. Ovviamente attendo fuori insieme al mio cane, poichè penso che -a prescindere dai cartelli- introdurre un animale in un negozio di derrate alimentari sia assolutamente non rispettoso nè igienico. Bene, proprio durante l’attesa, con Margot comodamente sdraiata sul pavimento, arriva una guardia privata che, gentilmente, mi informa che i cani non sono ammessi nel centro commerciale. Cadendo letteralmente dalle nuvole, mi scuso e ribatto che non avevo visto alcun cartello di divieto. La guardia, sempre gentilmente, mi informa che i segnali ci sono e mi invita ad attendere fuori. Con uno sguardo verso le casse vedo che mia moglie è in procinto di concludere gli acquisti così chiedo alla guardia di poterla attendere qualche minuto, per uscire insieme. Annuisce severo ed attende insieme a me, informandomi che i cani non sono ammessi perchè possono abbaiare, mordere o sporcare in giro.
Caro direttore, sono uno di quei padroni che ritiene essenziale dare al cane di casa una educazione di base, indispensabile per potersi comportare in maniera corretta in ogni luogo, anche pubblico. La mia Margot non sporca, non morde (come ogni Labrador non ha traccia di aggressività) ed abbaia il minimo indispensabile, oltre ad essere ubbidiente e tranquilla. Forse sarà la sua mole ad impaurire ma non credo che questo possa essere un elemento discriminante.
Per concludere, da senese sono rimasto esterrefatto da tale divieto in un centro commerciale della nostra città, Siena, da sempre legatissima al mondo animale, sia nelle iconografie che nelle tradizioni.
Una bella delusione per un orgoglioso proprierario di cane.Cordialmente, Michele Pinassi
La lettera al Corriere
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